Il Presidente della Provincia Camillo D’Angelo ha spiegato questa mattina che si stanno valutando 17 zone per la nuova struttura, che sarà definitiva e non provvisoria
TERAMO – Nel capoluogo si lavora incessantemente dopo il caso del sequestro del Convitto Delfico che ha portato all’evacuazione di 1200 studenti perché, secondo l’indagine della procura, l’edificio non rispetta i criteri di sicurezza antisismica. Mentre in prefettura si è riunito proprio in queste ore un tavolo istituzionale, uno tecnico si è svolto invece questa mattina nel palazzo della Provincia.
Il Presidente Camillo D’Angelo ha spiegato che al momento si lavora su due fronti: quello del dissequestro dell’edificio e quello per la realizzazione di una nuova scuola. «Restituire alla comunità il palazzo del Convitto Delfico è un dovere ed è di primaria importanza, per il valore storico e culturale che ha per tutti noi. Stiamo per questo lavorando al dissequestro attraverso un pool di avvocati. Ma cosa ugualmente importante ora è anche dare vita a una struttura scolastica, non temporanea ma definitiva, che possa ospitare gli studenti non solo ora ma in qualunque caso di bisogno».
«I siti al momento attenzionati sono 17 e saranno valutati in base a molteplici criteri – ha spiegato D’Angelo – come la posizione, il collegamento ai servizi di trasporto, i sottoservizi, la metratura, la viabilità. Sono siti dislocati in vari punti strategici, come il parco fluviale, piazza Dante, senza dimenticare poi che sono iniziati propri questa mattina i lavori al Pascal Forti per mettere a disposizione nuove aule in breve tempo». All’esito del tavolo in prefettura ci saranno ulteriori novità.