Il direttore artistico Enrico Melozzi solleva il ‘caso Delfico’ on line coinvolgendo su Facebook la popolazione teramana, sensibilizzando l’opinione pubblica.
TERAMO – Enrico Melozzi, musicista teramano, direttore artistico della ‘Notte dei serpenti’ prende parte al dramma degli studenti del ‘Delfico’ la scuola sequestrata a Teramo per sostenere la causa dei 1.200 ragazzi, e dei loro genitori, prima ospitati a palazzo ‘Melchiorre Delfico’ di Teramo e d’improvviso dirottati in altre scuole perchè l’immobile è stato sequestrato per un’inchiesta sulla vulnerabilità sismica. Uno schoc per i ragazzi che in meno di unn’ora sono dovuti uscire dall’immobile e ora avranno seguire le lezioni nel pomeriggio, dalla prossima settimana, a quanto pare.
Nell’edificio scolastico seguivano le lezioni alunni di elementari, media e scuole superiori oltre ad una sessantina di giovani del convitto nazionale. Melozzi in diretta, sul suo canale Facebook, fa il punto della situazione invitando i teramani a partecipare al corteo organizzato martedì prossimo, alle ore 16, per sensibilizzare le istituzioni al diritto allo studio. On line il confronto è serrato, Melozzi ritiene che la questione sia soprattutto politica.
“Non ci interessa attaccare le istituzioni, scendiamo in piazza perchè vogliamo avere voce e vogliamo essere ascoltati – ha detto Francesco uno studente del Liceo classico ospitato a palazzo Delfico – Unica rabbia che noi studenti abbiamo è che è stato leso il nostro diritto allo studio. Io voglio che la scuola riapra e deve ssere sicura. Io devo essere tranquillo e sereno e mia madre deve essere serana quando vado a scuola”.
Solo per mettere in sicurezza il Liceo Classico occorrerebbe un investimento di oltre 17 milioni, dati aggiornati al 2017 ha spiegato Melozzi: “Mettiamo a regime le nostre forze e convertiamo la rabbia in forza positiva”, è stato l’invito del direttore artistico che, da Roma sostiene la sua comunità e gli resta accanto sottolineando che Teramo sta subendo da decenni un depotenziamento, complice il terremoto, la pandemia, le crisi internazionali, le guerre ma anche tanto altro: “Ci sono tante città in Italia che sono riuscite a salire e noi siamo invitabilemnte scesi – ha affermato Melozzi – Dobbiamo convertire questa rabbia in qualcosa di positivo”.
Il corteo di martedì, è stato organizzato dagli studenti, è apolitico, hanno sottolineato gli alunni in diretta e per loro il Delfico è ‘una seconda casa’. “La chiusura del Delfico rompe l’economia del capoluogo”, ha rimarcato una studentessa rappresentante del Classico. “Si torni alla normalità” è l’appello di Melozzi alle istituzioni. “Siamo fortemente contrari alla ‘Didattica a distanza’ perchè vorrebbe dire distogliere l’attenzione dal Delfico’ e contrari al rientro pomeridiano”, hanno evidenziato diversi insegnanti sottolineando il problema degli alunni diversamente abili che hanno bisogno di socializzazione e di stare con gli altri: “Dobbiamo inoltre essere elastici con questo rientro”, ha concluso parte del corpo docente.