Dragani: “Con oltre due mesi di temperature eccessive, la maturazione dell’uva è arrivata con largo anticipo. La necessità per i produttori è stata di salvaguardare la qualità del prodotto e la freschezza dei vini”
PESCARA – La vendemmia 2024 in Abruzzo si è conclusa con due mesi di raccolta intensa, caratterizzata da un’alta qualità delle uve, ma con una produzione ancora inferiore ai livelli di due anni fa. Questo è il primo bilancio tracciato dal presidente del comitato tecnico del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Nicola Dragani.
Quest’anno, la raccolta è iniziata nei primi giorni di agosto in molte aree della regione, non solo per le basi spumanti, ma anche per i vini bianchi fermi, a causa di una stagione estiva torrida. “Con oltre due mesi di temperature eccessive, la maturazione dell’uva è arrivata con largo anticipo. La necessità per i produttori è stata di salvaguardare la qualità del prodotto e la freschezza dei vini”, ha commentato Dragani.
Fortunatamente, l’assenza di precipitazioni violente ha permesso ai grappoli di rimanere integri, promettendo un risultato finale ottimo. Tuttavia, la quantità di uva raccolta non ha soddisfatto i produttori. Rispetto al 2023, anno segnato dalla peronospora che ha ridotto la produzione dell’80% rispetto al 2022, quest’anno il calo si è attestato tra il 35% e il 45% rispetto a due vendemmie fa. Una tendenza che, secondo il presidente del comitato tecnico, “deve far riflettere e spingere i produttori a trovare valide alternative, magari con il supporto dei tecnici enologi per capire cosa chiede il mercato e diversificare le produzioni”, ha detto ancora Dragani.
Il presidente del Consorzio, Alessandro Nicodemi, ha confermato la qualità eccellente delle uve raccolte, ma ha sottolineato la continua scarsità della quantità. “Questo ovviamente non scoraggia a lavorare costantemente sul progetto di promozione e valorizzazione del vino abruzzese in Italia e all’estero – ha commentato Nicodemi -, puntando a incrementare sempre di più la reputazione dei prodotti regionali e conseguentemente mirare ad un aumento del valore dei nostri vini sul mercato”.