Naiadi, tre condanne e un’assoluzione per la bancarotta della società Progetto Sport

26 Settembre 2024
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La sentenza, emessa dal giudice Maria Michela Di Fine, ha inflitto la pena più severa, quattro anni e mezzo di reclusione, al commercialista con ambizioni politiche Vincenzo Serraiocco

PESCARA – Nel processo di primo grado riguardante la bancarotta fraudolenta della società Progetto Sport, che gestiva l’impianto sportivo Le Naiadi sulla riviera nord di Pescara e di proprietà della Regione, sono state pronunciate tre condanne e un’assoluzione. La vicenda, che ha destato grande attenzione a livello locale, ha visto infliggere pene severe a carico di alcuni degli amministratori coinvolti nella gestione.

La sentenza, emessa dal giudice Maria Michela Di Fine, ha inflitto la pena più severa, quattro anni e mezzo di reclusione, al commercialista con ambizioni politiche Vincenzo Serraiocco. Il pubblico ministero aveva richiesto una pena di cinque anni e dieci mesi, ma il giudice ha optato per una condanna inferiore. A seguire, tre anni di reclusione ciascuno sono stati inflitti all’amministratore Livio Di Bartolomeo (difeso da Marco Femminella) e al finanziere Paolo Colaneri (assistito da Alessandro Perrucci), in linea con le richieste dell’accusa.

Invece, il socio Daniele D’Orazio (difeso da Roberto Serino) è stato assolto, come richiesto dalla Procura, segnando l’unico verdetto di assoluzione in questo processo.

L’avvocato di Serraiocco, Eleuterio Simonelli, ha definito la condanna del suo assistito incongrua, preannunciando l’intenzione di presentare ricorso in appello. Secondo il difensore, l’ammontare effettivo del crac sarebbe di 111 mila euro, molto inferiore rispetto ai 6 milioni ipotizzati inizialmente dall’accusa. Simonelli ha sottolineato che Serraiocco aveva agito con l’intento di risanare la società e rilanciare la gestione di un impianto considerato obsoleto e trascurato dalla Regione.

Il caso delle Naiadi, uno degli impianti sportivi più noti della zona, continua quindi a far discutere, e la vicenda non sembra destinata a concludersi con questa sentenza, considerando il ricorso già annunciato da Serraiocco.

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