Obiettivo raggiunto per il Presidente Marsilio; intervenuti anche il Ministro Crosetto e lo storico giornalista Mieli
PESCARA – «Questo non è un evento per fare vetrina o per parlarsi addosso, è un evento pensato per crescere e anche per progettare e credo che stia raggiungendo il suo obiettivo già alla sua quarta edizione». Così il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha commentato la conclusione di Abruzzo Economy Summit che ha visto anche la partecipazione del ministro Guido Crosetto e dello storico giornalista Paolo Mieli.
Marsilio ha ricordato come, già nella scorsa edizione, il tema delle infrastrutture fosse centrale e ha sottolineato i progressi fatti in questo ambito: «Lo scorso anno qualcuno aveva messo in dubbio se avremmo davvero recuperato i finanziamenti per appaltare i primi lotti della ferrovia Roma-Pescara ed aprire quei cantieri. Oggi possiamo dire che, a distanza di un anno le risorse sono state reperite, quell’appalto è stato assegnato, il contratto è stato firmato, il cantiere si sta aprendo e Ferrovie dello Stato, finalmente, onora un impegno rispetto ad un intervento che i cittadini attendevano da ben cinquant’anni e che consentirà di potenziare il nostro sistema ferroviario». Nonostante il risultato raggiunto, il Presidente ha evidenziato che c’è ancora molto da fare: «Ora dobbiamo concentrarci per garantire che anche gli altri lotti seguano lo stesso percorso virtuoso di finanziamento, appalto e realizzazione. Abbiamo segnato un punto a favore, una differenza rispetto al passato, ma il lavoro non è finito».
«Ci attendono scelte importanti sugli investimenti, sullo studio sulle tecnologie e sulle materie prime. Abbiamo letto con preoccupazione che moltissimi giovani ormai si rivolgono all’estero per trovare spazio lavorativo nei settori più avanzati tecnologicamente. Dobbiamo farci domande domande su come costruire il presente per garantirci un futuro e il futuro ce lo garantisce una visione economica, industriale, di ricerca, di progetto di istruzione, che dobbiamo migliorare. La competizione ormai è impietosa e non guarda in faccia a nessuno». Questo uno dei passaggi chiave dell’intervento del ministro della difesa Guido Crosetto, con focus sul futuro lavorativo dei giovani che oggi sono motivati a lasciare l’Italia e sul ruolo che potrà giocare l’intelligenza artificiale.
Durante l’evento, è intervenuto anche lo storico e giornalista Paolo Mieli, che ha offerto una riflessione più ampia sul contesto geopolitico internazionale, collegandolo agli effetti sull’economia globale, italiana e abruzzese. Intervistato dal giornalista Luca Telese, Mieli ha sottolineato come, dopo la lunga pace seguita alla Seconda Guerra Mondiale, l’Europa stia facendo i conti con il ritorno della guerra nel proprio territorio. «Siamo rientrati nell’ottica che la guerra è ora parte della nostra quotidianità. Dopo il conflitto nei Balcani, le guerre sono state delocalizzate, esplodendo lontano da noi, ma ora ci riguardano più da vicino», ha affermato, riferendosi al conflitto in Ucraina e alla persistente tensione tra Israele e Palestina.
Mieli ha analizzato la posizione della Russia, legandola a una visione storica risalente al XVIII secolo: «La Russia, fin dai tempi di Caterina II, si è sempre considerata una potenza destinata a durare in eterno, e ora si sente insicura e minacciata. È necessario trovare una soluzione che garantisca sia la Russia che i Paesi confinanti». Mieli ha avvertito che non esistono soluzioni rapide o universali per questi conflitti: «Ne usciremo più con piccoli compromessi che con grandi soluzioni. Dobbiamo avere la capacità di cambiare opinione e non cercare sempre conferma delle convinzioni che già abbiamo». In un momento storico complesso, anche l’economia abruzzese deve adattarsi e prepararsi ai cambiamenti. Come ha concluso Marsilio, «eventi come l’Abruzzo Economy Summit sono essenziali per riflettere su come costruire un futuro sostenibile e innovativo per la nostra regione».