Al via il grande evento dedicato ai temi dell’economia. Appuntamento all’ex Aurum a Pescara
PESCARA – Siamo alla vigilia della quarta edizione dell’Abruzzo Economy Summit, un appuntamento che si è ormai consolidato nel panorama nazionale. Due giorni di confronto tra imprenditori, politici e studiosi, sul presente, ma soprattutto sul futuro economico del Paese e della regione.
Presidente Marsilio, domani e venerdì a Pescara si incontreranno figure di spicco del mondo delle imprese, rappresentanti del governo e del mondo dell’informazione. Un evento che rappresenta un importante momento di dialogo e di confronto. “Avremo, come anche nelle altre edizioni, presenze prestigiose: ministri della Repubblica, presidenti e amministratori delegati di importanti aziende pubbliche e private, giornalisti di fama nazionale ed internazionale. Questa è la dimostrazione di come l’Abruzzo stia diventando, in questi anni, una regione sempre più centrale e sempre più considerata nello scenario geopolitico nazionale”
Ci si appresta ad affrontare una stagione complessa, con incertezze e difficoltà soprattutto nel settore dell’automotive. Che ripercussioni possono avere sull’Abruzzo, in termini occupazionali e di stabilità del sistema industriale, le scelte integraliste fino ad ora adottate dall’Europa? L’Abruzzo può avere un ruolo nelle scelte che verranno adottate a Bruxelles?
“Certo, dobbiamo affrontare una stagione complessa, densa di nubi su alcuni settori industriali, in particolare quello dell’automotive, e la presenza dei ministri Urso e Crosetto, su questo tema, sarà molto importante per delineare anche l’azione del Governo sia nella politica interna sia nel rapporto con l’Europa. Gran parte delle preoccupazioni rispetto alla crisi che sta cominciando a colpire seriamente il mondo dell’automotive deriva da scelte che sono state fatte in Europa, inseguendo le politiche di sinistra ambientaliste estreme, che hanno prodotto e stanno producendo – come noi avevamo purtroppo largamente previsto – uno shock industriale che rischia di tradursi anche in pesanti ripercussioni occupazionali. Siamo ancora in tempo per correggere la rotta, sta nascendo la nuova Commissione e con la nuova legislatura europea qualche equilibrio in Europa è cambiato. Noi lavoreremo insieme al governo nazionale per fare in modo che le cose cambino. Cominceremo a breve, fra poche settimane io sarò a Bruxelles come relatore del parere sulla “Transizione giusta”. In questo parere, per la prima volta, una istituzione europea qual è il Comitato delle regioni europee, proporrà appunto delle riflessioni critiche delle correzioni di rotta rispetto alla scelta che è stata fatta fino ad oggi, proprio per permettere all’industria automobilistica di poter fare una transizione verso l’abbandono dei combustibili fossili, ma che sia compatibile con i tempi e con il contesto sociale, con le materie prime e con le tecnologie di cui l’Italia e l’Europa dispongono”.