I senatori Gabriella Di Girolamo (M5S) e Michele Fina (PD) chiedono l’intervento del Governo per fermare l’abbattimento dei cervi
ROMA – La scelta della Regione Abruzzo di procedere all’abbattimento a tariffa di 500 cervi è diventata un caso nazionale. Definita “Regione Verde d’Europa”, l’Abruzzo sta affrontando una forte indignazione per quella che, nonostante i pareri scientifici, è vista come una grave regressione nelle politiche di gestione faunistica, che per decenni hanno reso il territorio un esempio virtuoso di buone pratiche.
Diciannove associazioni ambientaliste hanno espresso la loro contrarietà alla delibera, e una raccolta firme organizzata per impedire l’abbattimento degli animali ha ottenuto l’adesione di numerosi esponenti della cultura e dello spettacolo nazionali. In una nota congiunta, la senatrice Gabriella Di Girolamo del Movimento 5 Stelle e il senatore Michele Fina del Partito Democratico hanno dichiarato: “Nonostante l’imponente mobilitazione e le ragionevoli motivazioni addotte, il Presidente Marsilio e l’Assessore Imprudente sembrano essere irremovibili e indisponibili ad ogni più ragionevole soluzione.”
I due senatori hanno depositato un’interrogazione parlamentare e chiamato in causa il Governo tramite il Ministro dell’Ambiente, chiedendo di dare conto al Parlamento di quanto sta accadendo in Abruzzo. “Chiediamo che sia il Ministero ad intervenire per ricondurre su una strada di ragionevolezza la giunta regionale per soluzioni più adeguate ad un problema reale. Da parte nostra siamo disponibili e pronti a farci carico delle difficoltà del mondo dell’agricoltura, della sicurezza delle nostre strade e di tutti i disagi arrecati dalla fauna selvatica. Ciò di cui c’è bisogno sono investimenti che consentano politiche di gestione e prevenzione adeguate, semplificazioni normative e burocratiche, ristori certi e in tempi brevi: di certo non un tariffario per un indiscriminato abbattimento di animali”, concludono.