Orsi e Pastori, due specie a rischio di estinzione: sabato 7 settembre il convegno a Navelli

3 Settembre 2024
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foto di Federica Adriani

Rewilding, usi civici, mafia dei pascoli e fauna selvatica a “Orsi e Pastori, due specie a rischio di estinzione”, sabato 7 settembre

L’AQUILA – Green Deal, rewilding, usi civici, mafia dei pascoli e convivenza tra essere umano e fauna selvatica saranno i principali nodi al centro del convegno “Orsi e Pastori, due specie a rischio di estinzione”, in programma sabato 7 settembre dalle ore 10, presso la Sala polifunzionale “G. Santucci”, in piazza San Pelino a Navelli.

L’incontro era già stato annunciato ad Abruzzo Speciale lo scorso 23 giugno da Dino Rossi, già presidente del comitato per la tutela degli agricoltori abruzzesi, il Cospa, e vicepresidente dell’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali, ente organizzatore dell’evento.

La giornata si articolerà in due fasi di discussione, una incentrata sull’inclusione degli usi civici nei piani parco e la seconda sulle conseguenze effettive per il territorio abruzzese del cosiddetto “rewilding”, ovvero il concetto di restaurazione della natura selvaggia, previsto dalla legge sul ripristino della natura approvata il 17 giugno dall’Ue.

Ad aprire i lavori saranno i saluti istituzionali del sindaco di Navelli, Paolo Federico, seguiti dall’intervento dello stesso Rossi e da una breve introduzione della moderatrice, la giornalista Federica Adriani. A seguire, animeranno la mattinata di discussione l’allevatore Virgilio Morisi, sui disagi che affliggono le aziende agricole nelle aree Parco; il presidente degli usi civici di Teramo, Paride Tudisco; la docente dell’Università dell’Aquila Lina Calandra, tra i primi, insieme a Rossi, a denunciare le attività criminose compiute dalla cosiddetta “mafia dei pascoli” sulle montagne abruzzesi.

Dopo un breve rinfresco, le attività del convegno riprenderanno alle ore 14, con gli interventi di: Michele Corti, già docente di Zootecnia di Montagna presso l’Università degli Studi di Milano nonché presidente dell’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali; Giovanni Todaro, giornalista naturalista e scrittore che esporrà sulla disinformazione e propaganda; lo studioso di tassonomia e conservazione dei mammiferi Spartaco Gippoliti, in rappresentanza dell’associazione Wilderness; lo zoologo e documentarista esperto di orso bruno e lupi, Paolo Forconi; infine l’allevatore Alessandro Novelli. Al termine dell’ultima relazione, previsto intorno alle ore 16, sarà dato spazio al pubblico per il confronto.

Nonostante quelli affrontati il 7 settembre siano temi scottanti per tutta l’Italia e per l’Abruzzo in particolare, trovare una sala disposta ad ospitare il raduno non è stato semplice.

“Si ringrazia l’amministrazione comunale di Navelli per la disponibilità e sensibilità sul tema decisamente importante ma anche ostico e parrebbe pure sfortunato visto che in non poche località previste e contattate precedentemente – Pescasseroli, San Benedetto dei Marsi, Celano e Pescina – la cosa per un motivo o per l’altro non ha avuto seguito”, si legge nella nota diffusa dall’Ufficio Stampa dell’associazione.

Nello stesso comunicato, inoltre, si sottolinea quanto la situazione dell’orso bruno marsicano “continui a essere gravissima, poiché da decenni sono solo una cinquantina (anche per via del massiccio bracconaggio abruzzese), mentre quelli alpini in Trentino, pur partendo solo da dieci esemplari reintrodotti appena trent’anni fa, sono letteralmente esplosi numericamente. O come gli orsi bruni iberici, trent’anni fa appena una cinquantina circa ma che oggi grazie ad esperti efficienti e a interventi validi e accorti sono ormai oltre 400”.

E continua la nota: “Senza volere infierire, purtroppo i risultati ottenuti in tal senso dal Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise se avvenissero in aziende private avrebbero senza dubbio portato all’immediata sostituzione dei vertici, cosa che curiosamente finora non è avvenuta. Ma ciò è vero anche in altri parchi italiani, nonostante i notevoli fondi pubblici assegnati”.

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