I dati da uno studio della Cgia e riportati dall’Ansa. Male anche L’Aquila
CHIETI – In Italia, solo il 58% dell’acqua immessa nella rete idrica per usi civili arriva effettivamente agli utenti. Il restante 42% (circa 3,4 miliardi di metri cubi) si perde a causa delle cattive condizioni della rete idrica, spesso datata e mal mantenuta. Questo è quanto emerge da uno studio della Cgia e riportato dall’Ansa.
Situazioni critiche sono evidenti in alcune città, come Potenza, dove il 71% dell’acqua non raggiunge le abitazioni, a Chieti (70,4%), a L’Aquila (68,9%), a Latina (67,7%) e a Cosenza (66,5%). Al contrario, città come Milano (13,4%), Pordenone (12,1%), Monza (11%), Pavia (9,4%) e Como, con il 9,2%, registrano perdite molto inferiori.
Le cause principali della dispersione idrica, secondo la Cgia, sono le rotture nelle condotte, la vetustà degli impianti, errori nella misurazione dei contatori e usi non autorizzati come gli allacci abusivi. Tuttavia, non tutto il Sud Italia è in una situazione critica: a Trapani la dispersione è del 17,2%, a Brindisi del 15,7% e a Lecce del 12%.