Rabbia per l’ordine del questore dell’Aquila che vieta alla Polizia l’auto sulla pavimentazione bianca del corso
L’AQUILA – “Incredibile ma vero: il questore dell’Aquila vieta la sosta ai mezzi di emergenza della Polizia di Stato sull’asse centrale della città per preservare la nuova pavimentazione bianca”: così il Sindacato autonomo do Polizia (Sap), commenta il provvedimento del questore dell’Aquila, Enrico De Simone, per il quale già dal 4 giugno alla Polizia è vietato attraversare in macchina il tratto di corso su cui insiste la nuova e tanto criticata pavimentazione bianca, anche in caso di emergenza.
Nonostante l’escalation degli episodi di degrado e violenza in centro storico, da ultimo quello della rissa in Piazza Regina Margherita che ha lasciato ferita una ventenne aquilana estranea ai fatti, la Polizia non può ricorrere all’automobile su Corso Federico II.
“La massima autorità di Polizia a livello provinciale ha pensato bene di vietare, fin dal 4 giugno, la sosta dei mezzi della Polizia di Stato nel centro della città per preservare la nuova pavimentazione bianca installata dalla municipalità sull’asse centrale della città medievale. In pratica, in caso di rissa, spaccio o altri fatti di rilievo i poliziotti devono prima parcheggiare la macchina sulla pavimentazione ‘consentita e gradita al Sig. Questore’ e poi intervenire per tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica dei cittadini aquilani”, rileva il Sap.
Il sindacato chiede inoltre “una revisione urgente della decisione”, al fine di mettere le forze dell’ordine nelle condizioni di “operare efficacemente e senza ostacoli nella loro fondamentale missione di protezione della comunità”, soprattutto di fronte all’evidenza del fatto che “altri servizi pubblici nonché le altre forze di polizia non hanno tali cervellotiche e incomprensibili limitazioni operative”, sottolinea il sindacato degli agenti di polizia.
“Non finiamo mai di stupirci di fronte alle assurdità che emergono, anche a distanza di mesi – dichiara la segretaria provinciale del Sap, Claudia Pace – riguardo il modus operandi utilizzato a L’Aquila per contrastare i reati legati alla microcriminalità e alle risse che spesso si sviluppano violentemente in centro. Mentre giusto ieri alcune associazioni cittadine richiedevano l’intervento dell’Esercito per arginare la crescente violenza urbana. L’Aquila è sempre più un ring dove quotidianamente si scontrano bande, avvengono furti e c’è attività di spaccio”.
Secondo Pace, “questa decisione è contro ogni tipo di procedura operativa. È impensabile che di fronte a situazioni di emergenza gli agenti debbano preoccuparsi prima di dove parcheggiare i mezzi invece di intervenire prontamente per garantire la sicurezza dei cittadini”.