Codice rosso. Numeri importanti nel teramano, gli ultimi tre episodi nei giorni scorsi

19 Luglio 2024
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Dal 1 giugno a oggi i carabinieri sono intervenuti eseguendo 11 misure cautelari di allontanamento dalla casa famigliare

TERAMO – Tre codici rosso tra Teramo, Notaresco e Tossicia. Sono 11 le misure cautelari di allontanamento dalla casa famigliare eseguite dai carabinieri della provincia dal solo mese di giugno a oggi. Numeri importanti che si misurano con i tanti casi di maltrattamenti in famiglia.

Da circa 15 anni un 52enne di Tossicia, infermiere extracomunitario, aggrediva verbalmente e fisicamente la moglie casalinga, anche lei di 52anni. Nel corso dell’ultimo episodio la figlia ha contattato i militari della stazione locale che sono giunti subito sul posto. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Teramo ha emesso a carico dell’uomo la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, con divieto di avvicinamento alla moglie, ai figli, alla loro abitazione, ai luoghi da loro frequentati e con l’applicazione del braccialetto elettronico.
 
Nel comune di Teramo, invece, i carabinieri hanno dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’allontanamento della casa familiare nei confronti di un 42enne, operaio italiano. L’uomo sin da settembre 2023 maltrattava la moglie, con vessazioni fisiche, morali e psicologiche, costringendola al totale isolamento dalla famiglia d’origine e dagli amici, inibendole l’uso del telefono e installando telecamere nell’abitazione con l’intento di sorvegliarla.
 
E ancora, a Notaresco, i Carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato un 45enne, italiano idraulico, per violazione della misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Infatti l’uomo, già sottoposto alla misura cautelare, in quanto responsabile di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie, 46enne, senza alcuna autorizzazione, veniva trovato nell’abitazione della coniuge. La misura cautelare era stata emessa perché l’uomo al culmine di una lite in famiglia, avvenuta all’interno dell’abitazione familiare e alla presenza di due figli maggiorenni, aveva colpito con un pugno al volto la moglie convivente. 

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