Continuano le risse armate in centro. Una ventenne aquilana rimane ferita alla testa da una bottiglia di vetro vagante
L’AQUILA – Sembrano ufficialmente finiti i bei tempi in cui il rischio maggiore in cui gli avventori della movida aquilana potevano incappare era quello di bere troppe “tazze”, come si dice nel dialetto del capoluogo per indicare “bicchieri di bevande alcoliche”. Nel cuore del centro storico, infatti, le ondate di violenza e degrado continuano regolarmente, animate principalmente da giovani immigrati ospiti delle strutture di accoglienza dell’Aquila o giunti in città per spaccio, furti e regolamenti di conti. L’ultima rissa armata venerdì scorso, tra Corso Vittorio Emanuele II e Piazza Regina Margherita, ha visto protagonisti alcuni ragazzi ospiti di una delle strutture di accoglienza di Preturo. A pagarne maggiormente le spese, stavolta, è stata una ventenne aquilana estranea ai fatti, finita al pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore dopo essere stata colpita alla testa da una bottiglia di vetro vagante in Piazza Regina Margherita.
Nello specifico, almeno sette ragazzi, alcuni albanesi e altri egiziani, tutti maggiorenni, si sono battuti a colpi di coltello e bastone telescopico. Da quanto appreso, i primi fendenti sarebbero stati tirati su Corso Vittorio Emanuele II da un egiziano di circa vent’anni contro un coetaneo albanese. Una volta arrivati in Piazza Regina Margherita, altri connazionali dei due giovani si sono aggiunti allo scontro. Il momento di escalation massima è stato raggiunto a mezzanotte, quando uno dei ragazzi egiziani ha scagliato una bottiglia di vetro tra la folla sconcertata e spaventata di Piazza Regina Margherita, nel tentativo di prendere uno degli avversari albanesi. Ad essere colpita, invece una giovane aquilana che quella sera voleva solo godersi con gli amici l’aria di festa portata in centro dall’estate e dai numerosi eventi artistici e culturali in corso. La ragazza, soccorsa tempestivamente, è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, da cui è stata successivamente dimessa con cinque punti di sutura alla testa. Per i carabinieri intervenuti sul posto è stato impossibile fermare i responsabili dell’accaduto, già scappati tra i vicoli. Attualmente al vaglio delle forze dell’ordine le immagini delle telecamere di videosorveglianza della città e delle testimonianze dei presenti.
Intanto sono stati convalidati dal giudice del Tribunale dell’Aquila Tommaso Pistone gli arresti in carcere per due marocchini e un egiziano di età compresa tra i 25 e i 30 anni, accusati di una violenta rissa avvenuta nel centro di accoglienza per stranieri maggiorenni di Pizzoli, gestito dalla Fraterna Tau. Nel corso della colluttazione, sono stati danneggiati alcuni ambienti e forniture della struttura.
Nonostante poco tempo fa la Prefettura dell’Aquila abbia riscontrato a L’Aquila “la presenza di standard di sicurezza adeguati per una città come L’Aquila, capoluogo di regione”, i ripetuti fatti di cronaca non rassicurano la cittadinanza, già allarmata dalle recenti e numerose risse e aggressioni registrate in centro nell’ultimo anno e mezzo.