«In Abruzzo tagli per 30 milioni di euro a Comuni e Province, di cui i primi 5,8 in fumo già dal 2024 e poi a seguire per i prossimi 5 anni, fino al 2028»
PESCARA – «Sui Comuni e le Province si abbatte la mannaia del Governo Meloni che decide di tagliare i fondi che sindaci ed enti locali utilizzano per garantire servizi essenziali ai cittadini. In Abruzzo questo taglio lineare si traduce in una perdita di circa 30 milioni, di cui i primi 5,8 in fumo già dal 2024 e poi a seguire per i prossimi 5 anni, fino al 2028». Lo affermano i consiglieri regionali abruzzesi del Patto per l’Abruzzo che, facendo eco alla presa di posizione già espressa da Anci, Uncem e Ali, parlano di «una scelta che colpisce le piccole e grandi realtà territoriali, basti pensare che i tagli coinvolgono ben 285 comuni sul totale di 305, oltre alle quattro Province».
«La manovra del Governo – spiegano – in Abruzzo assume i connotati di una vera e propria emergenza, in quanto le casse della Regione sono già vittime di scelte scriteriate di un centrodestra spendaccione, incapace di utilizzare al meglio per i cittadini i fondi pubblici. E ora da Roma arriva il colpo di grazia che si abbatte sulla spesa corrente dei Comuni e delle Province. Tagli che molto probabilmente dovranno essere fronteggiati con la diminuzione dei servizi ai cittadini o attraverso l’aumento delle tariffe».
«A poco serve la strategia comunicativa di connotare queste azioni con il termine inglese ‘spending review’. È un gioco semantico – osservano i consiglieri – che mortifica l’intelligenza dei cittadini abruzzesi e degli amministratori locali; stiamo parlando di ben altro: spese correnti degli enti locali che non possono essere soggette a tagli indiscriminati. Inoltre questa manovra, per come concepita, andrà a colpire proprio quei comuni più virtuosi che sono stati capaci di avviare dei progetti grazie all’utilizzo del Pnrr e che quindi si troveranno davanti alla paradossale situazione di avere strutture nuove, ma non potranno renderle operative per mancanza di fondi».
«Provare a minimizzare questi rischi annunciando l’arrivo delle risorse dell’Accordo di Coesione è anch’esso un tentativo di distrazione di massa messo in atto dal centrodestra. È necessario correggere immediatamente questi errori già dalla prossima legge di Bilancio. Serve una mobilitazione chiara e decisa di tutti gli amministratori locali, delle forze politiche e sociali, senza timidezze e ipocrisie. Per ogni amministratore pubblico – concludono – la difesa degli interessi della propria comunità dovrebbe sempre venire prima di ogni altra cosa».