Crisi dell’editoria: l’Odg chiede nuova legge per il settore

29 Giugno 2024
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Crisi dell’editoria: stamani a Pescara gli Stati generali dell’Informazione

PESCARA – Fare uno stato dell’arte sul mondo dell’editoria italiana e abruzzese, uno dei comparti più importanti e più in crisi, in particolare nella nostra regione: questo l’obiettivo degli Stati generali dell’Informazione sulla “Crisi dell’editoria”, tenutisi stamani alle ore 10 presso l’auditorium “Aurum” di Pescara. All’iniziativa, promossa da Anci Abruzzo, Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo e Sindacato dei Giornalisti abruzzesi, hanno preso parte, tra gli altri, il presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli, il segretario aggiunto vicario della Federazione Nazionale della Stampa Domenico Affinito, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta e il capo dell’opposizione in Consiglio regionale Luciano D’Amico (Pd). Assente, invece, la Regione Abruzzo.

“Grave l’assenza, questa mattina, di interlocutori dell’esecutivo regionale – ha dichiarato Stefano Pallotta in apertura dei lavori – Capisco che il presidente preferisca dedicare il sabato a impegni familiari, ma avrebbe potuto delegare qualsiasi suo assessore, e invece stamani, qui all’Aurum, vedo solo, e lo ringrazio, il leader dell’opposizione, Luciano D’Amico. Questo la dice lunga su come questa Regione voglia affrontare il tema delicato di un’assenza totale di una legge sull’editoria”.

“Vista l’assenza oggi di un’interlocuzione regionale cogliamo l’occasione di avviare una mobilitazione generale per giungere, dopo tanti, troppi anni, a una legge editoriale in Abruzzo”. Ha proseguito Ezio Cerasi, segretario del Sindacato dei giornalisti d’Abruzzo (Sga).

E ha aggiunto: “Una legge che non si limiti a concedere mance o fondi a pioggia, ma che sia una legge strutturale che coinvolga a 360° gradi tutte le problematiche dell’informazione in questa regione, anche riguardo, ad esempio, alla perdita delle edicole nelle aree interne, perché i distributori non riescono a sostenere le spese di trasporto dei giornali in quei luoghi”. Secondo Cerasi, serve dunque una legge dell’editoria “che sostenga chi applica le regole e non i moltiplicatori di precariato. Vanno difesi tutti i presidi, a partire da Il Centro, per difendere tutto il Sistema”.

Secondo Gianguido D’Alberto, presidente Anci Abruzzo, “la crisi dell’editoria in Abruzzo è acuita dall’assenza di una Legge Regionale, propongo la Costituzione in Regione di un tavolo per la scrittura di questa legge, aperto a tutte le componenti”.

Per D’Alberto, quindi, “al primo punto tutela dell’occupazione e libertà d’informazione: per uscire dallo stato di precarietà serve una legge strutturale e non fondi a pioggia, che tenga conto della trasformazione anche digitale, servono investimenti congrui alle esigenze. Investimenti anche per tamponare l’emoragia dei presidi che si vanno perdendo, non solo le testate giornalistiche, ma penso anche alle edicole, bisogna investire sulla cultura dell’informazione, coinvolgere le scuole. Insomma, non una legge manifesto, ma una normativa seria e strutturale”.

“Un’editoria che ha fame non può essere libera – ha chiosato D’Amico – Siamo disposti, come Patto per l’Abruzzo, a lavorare per un disegno di legge sull’editoria in questa Regione con i coinvolgimenti di tutti i capigruppo. Una legge organica di sostegno a un settore strategico come quello dell’informazione. Si parlava della distribuzione dei quotidiani nelle aree interne, ci sono i mezzi TUA che raggiungono tutte le aree. Si può pensare a una convenzione per utilizzare questi mezzi e sarà questa una proposta che inseriremo nel disegno di legge”.

La replica della Regione non si è fatta attendere. “Non risponde a verità che la Regione Abruzzo non abbia una legge sull’editoria. La norma, a mia firma, è stata approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 30 gennaio 2024, pubblicata sul BURA il 14 febbraio 2024, n. 7 Ordinario, ed è entrata in vigore il 15 febbraio 2024”. Ha risposto, in una nota, il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale d’Abruzzo, Massimo Verrecchia. “Il testo, nello specifico fa seguito a una delibera di Giunta (DGR n. 714-C del 26/10/2023), fortemente voluta al presidente, Marco Marsilio, che, per procedure amministrative, ne comporta un iter più laborioso, ma siamo ugualmente riusciti a incardinarlo in Consiglio per l’approvazione prima della scadenza della scorsa legislatura. Com’è noto, era volontà del governo regionale e la legge è stata approvata con lo stanziamento di 300mila euro per il biennio 2024-2025 e con l’assunzione del preciso impegno di incrementare le risorse economiche per sostenere il settore. Questi sono i fatti – prosegue l’esponente FdI – e dispiacciono le affermazioni emerse durante gli Stati generali dell’informazione nei confronti della Regione Abruzzo, definita come l’unica a non essere in possesso di un testo di legge che invece c’è, soprattutto dopo tanti anni di totale disinteresse sulla materia da parte delle passate amministrazioni. Tutto è migliorabile, ma nel rispetto della verità ritengo doverosa tale smentita. Sono certo che la presenza al summit di esponenti della Giunta avrebbe permesso un proficuo confronto, ma gli incontri importanti andrebbero organizzati anche sulla base delle disponibilità di chi ‘conta’ in termini programmatici e decisionali, soprattutto considerando la corposa agenda di appuntamenti istituzionali che vedono quotidianamente impegnato il presidente Marsilio” ha concluso Verrecchia.

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