Le testimonianze di alcuni ragazzi presenti il giorno dell’assassinio, appaiono raccapriccianti e raccontano una totale mancanza di empatia
PESCARA – Più si diradano le nubi sulla vicenda dell’omicidio di Christopher Thomas Luciani, più i dettagli appaiono raccapriccianti. Nelle testimonianze di alcuni componenti del gruppetto di ragazzi che ha incontrato la vittima insieme ai due carnefici, è venuto fuori che: “Non abbiamo pensato a chiamare nessuno, né polizia né ambulanza”.
Dopo l’efferato omicidio, sempre secondo il racconto di uno dei componenti del gruppo ha riferito che il testimone chiave: “è tornato indietro, ci ha detto che li ragazzo era morto, ma siamo andati in tranquillità al mare. Lì hanno raccontato in sintesi quello che è successo. So che hanno dato delle coltellate. È questo quello che so”. Un altro testimone, invece, ha raccontato che uno dei due fermati: “aveva una pistola. Me l’ha fatta vedere dopo che era finito tutto. Ce l’aveva in tasca. Non so come ce l’avesse. Mi ha detto che era scarica, senza colpi”