È stato dato seguito a una misura cautelare emessa dal Tribunale dell’Aquila per cinque ragazzi egiziani accusati di aver commesso due rapine a danno di un minore
L’AQUILA – Continua senza sosta la lotta alla criminalità e alle vere e proprie lotte tra bande nel capoluogo, per lo più nel centro storico e composte prevalentemente da stranieri. Da ultimo, i militari dell’Aquila hanno dato seguito a una misura cautelare emessa dal Tribunale dell’Aquila, per cinque ragazzi egiziani tra i 19 e i 25 anni. A vario titolo, sono accusati di aver commesso due rapine a danno di un minore, sedicenne, di nazionalità tunisina, per un totale di circa 100 euro. Due degli indagati si trovano in carcere, mentre per gli altri è scattato il divieto di dimora nell’intera provincia dell’Aquila.
A comunicare le misure stamani in conferenza stampa presso il Palazzo di Giustizia sono stati, tra gli altri, il nuovo procuratore capo, responsabile della direzione distrettuale antimafia dell’Abruzzo, Alberto Sgambati, il sostituto procuratore Ugo Timpano, e il comandante provinciale dei Carabinieri Nicola Mirante.
Nello specifico, gli accadimenti presi a riferimento risalgono al 9 maggio, nei pressi di Collemaggio, e al 15 maggio scorso, nella zona del Parco del Castello. In entrambe le occasioni, gli eventi criminosi sono stati commessi coltelli e bastoni, coinvolgendo e ferendo, nel corso dell’ultima rissa, anche un vigilante intervenuto in difesa del ragazzo di 16 anni.
Per Sgambati, “questa operazione si va a inserire in una particolare attenzione per debellare il gravoso fenomeno della delinquenza di strada. Devo dire che sono molto soddisfatto per i risultati ottenuti”.
“Una delle prime cose che mi hanno riferito è questo genere di problemi. Abbiamo fatto una richiesta di incidente probatorio per sentire le parti lese per evitare che queste persone si allontanino dalla città”. Alcuni dei destinatari delle misure hanno tentato di sottrarsi ai provvedimenti cautelari allontanandosi anche verso le vicine province, e anche fuori regione”, ha dichiarato il pm Timpano. A seguito delle perquisizioni nei confronti dei fermati sono stati rinvenuti una mazza da baseball e una pistola giocattolo priva del tappo rosso, oltre a una decina di grammi di hashish destinati probabilmente alla vendita, motivo per cui due degli indagati dovranno rispondere di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.
Ringraziamenti per l’operato delle forze dell’ordine sono stati espressi dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi.
“Rivolgo le mie congratulazioni al procuratore della Repubblica dell’Aquila, Alberto Sgambati, e al comandante provinciale dei Carabinieri, Nicola Mirante – ha fatto sapere Biondi – per l’operazione che ha permesso di individuare i responsabili delle aggressioni avvenute nel centro storico cittadino e che hanno visto protagonisti giovani di nazionalità egiziana. Le misure di custodia cautelare, eseguite con tempestività, e la presenza più visibile delle forze dell’ordine nei luoghi considerati a rischio, consentono di contrastare energicamente questi fenomeni e di mantenere gli elevati standard di sicurezza urbana che caratterizzano la nostra città. Con loro ringrazio anche il prefetto e tutti gli agenti impegnati quotidianamente nel prevenire e reprimere comportamenti che la nostra comunità non può e non deve subire. È per questo che nell’ultimo comitato ordine e sicurezza pubblica abbiamo ribadito la necessità di non tollerare alcun tipo di atteggiamento non in linea con le regole della pacifica e civile convivenza”.