L’allarme lanciato questa mattina alle 7 dal compagno di cella. Immediatamente sono scattati i soccorsi che però sono stati vani
TERAMO – Il carcere di Castrogno di Teramo continua a essere luogo di tragedie. L’ultima questa mattina, quando è stato dato l’allarme per il suicidio di un detenuto di 74 anni, che stava scontando una pena per un omicidio commesso con il figlio. Alle 7 il compagno di cella, appena si è reso conto di ciò che era accaduto, ha chiamato il poliziotto di servizio. Immediatamente sono scattati i soccorsi nel disperato tentativo di salvare la vita dell’uomo, ma a nulla sono valsi gli sforzi. «Per quanto si è potuto apprendere, si tratta di un soggetto ristretto che non è mai stato protagonista di intemperanze e ha sempre osservato diligentemente le regole penitenziarie. Pertanto, nulla poteva far presagire una condotta autolesiva da parte sua», spiega Giuseppe Pallini, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
Inevitabilmente si torna a parlare del sistema penitenziario. Il sindacalista evidenzia che «episodi simili, in un certo modo, portano con sé il fallimento del sistema, talvolta incapace di intercettare il disagio dei più fragili che vedono nell’estremo gesto l’unica via d’uscita. Siamo costernati e affranti: un detenuto che si toglie la vita in carcere è una sconfitta per lo Stato e per tutti noi che lavoriamo in prima linea». Anche per il Segretario Generale Donato Copece, «si rendono sempre più necessari gli invocati interventi urgenti suggeriti dal SAPPE per fronteggiare la costante situazione di tensione che si vive nelle carceri italiane»