Il presidente regionale di Italia Viva in Abruzzo, Camillo D’Alessandro, si assume la responsabilità politica per i risultati a Pescara. Commenta il risultato di Gianluca Fusilli e critica la divisione nel campo dell’alternativa
PESCARA – “Mi assumo la responsabilità politica del risultato sotto le aspettative a Pescara”. Il presidente regionale di Italia Viva in Abruzzo, Camillo D’Alessandro, commenta così i risultati elettorali a Pescara, che sono stati al di sotto delle aspettative. Nonostante l’ampio consenso ottenuto da Gianluca Fusilli, D’Alessandro sostiene che i partiti che hanno dato vita a ‘Stati Uniti d’Europa’ avrebbero dovuto fare di più.
“Masci ha vinto al primo turno con solo lo 0,95% in più, nonostante si sia attestato oltre il 2% sotto le sue liste”, ha detto D’Alessandro. “A Pescara, il patrimonio delle regionali è stato bruciato. Un piccolo gruppo di persone ha scelto il candidato sindaco, ha rifiutato le primarie, ha messo e accettato veti, dividendo ciò che era stato unito solo pochi mesi prima con D’Amico. Questo ha rappresentato un grande regalo a Masci”.
D’Alessandro ha poi criticato la decisione di un candidato di lasciare il suo partito in 24 ore, mettendolo anche fuori dalla coalizione. “Un piccolo gruppo ha scelto, Pescara ha deciso. Veramente qualcuno poteva immaginare un risultato diverso? Secondo questa strategia, noi avremmo dovuto mentire ai pescaresi: nasconderci dentro le civiche e, il giorno dopo l’elezione, mettere la bandierina. Noi non mentiamo e soprattutto non rinunciamo alla politica. Chi ha in odio il tempo non può fare politica”.
Infine, D’Alessandro ha espresso la sua riflessione su D’Amico: “Alle regionali è stato tutto, ma alle comunali e alle europee si è fatto da parte facendosi rimpicciolire nelle dinamiche che hanno diviso la sua coalizione. C’è bisogno del D’Amico delle regionali, non di quello che sale solo su alcuni palchi”.