Terrorismo e jihad: il tunisino vicino all’Isis arrestato nel chietino resta in carcere

1 Giugno 2024
1 minuto di lettura

Il trentanovenne di origini tunisine e residente a Fresagrandinaria rimarrà in carcere. Il fermo è stato convalidato dal gip del Tribunale di Vasto. Era in contatto con terrorista ucciso a Bruxelles, voleva fuggire

CHIETI – Il trentanovenne di origini tunisine e residente a Fresagrandinaria, nel chietino, arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di associazione a delinquere con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con l’aggravante dello scopo terroristico, rimarrà in carcere. Il fermo è stato infatti convalidato dal gip del Tribunale di Vasto. 

L’uomo, inizialmente bloccato per aver promosso online un programma terroristico jihadista, cercando di coinvolgere amici e conoscenti nel piano fondamentalista, e intenzionato a lasciare l’Italia, è stato assicurato alla giustizia in seguito all’indagine svolta dal Ros dei Carabinieri. L’allarme è scattato quando sono emersi legami tra l’indiziato e Abdessalam Lassoued, terrorista dell’Isis morto durante l’esecuzione dell’attentato del 16 ottobre 2023 a Bruxelles, nel corso del quale uccise due cittadini svedesi con un fucile semi-automatico.

Dalle prove acquisite, costituite anche da molto materiale informatico, risulta un lungo processo di autoradicalizzazione islamista, unitamente alla campagna propagandistica in sostegno di diverse organizzazioni terroristiche.

Supportato da una rete informatica fondamentalista dedita all’odio e alla diffusione della radicalizzazione islamica, l’uomo aveva preso come target le proprie conoscenze sui canali social. Proprio attraverso le piattaforme informatiche diffondeva materiale antisemita, di istigazione alla guerra santa e di supporto alla creazione di un califfato mondiale.

Altro da

Non perdere