Arrestato un ventenne di Montesilvano per violazione della misura cautelare di allontanamento
MONTESILVANO – I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Montesilvano hanno arrestato un giovane di 20 anni per violazione della misura precautelare di allontanamento dalla casa familiare, avvenuta sabato 25 maggio. Lunedì, durante il giudizio per direttissima, il tribunale di Pescara ha convalidato l’arresto disponendo la custodia in carcere.
È un epilogo triste, che ha visto coinvolta una madre di 59 anni di Montesilvano. Nei primi giorni di maggio, dopo l’ennesimo violento litigio con il figlio, la donna ha trovato il coraggio di rivolgersi ai carabinieri della Compagnia di Montesilvano.
L’intervento dei carabinieri ha permesso di ricostruire l’ultimo segmento di una condotta vessatoria abituale ai danni della donna, che ha finalmente trovato la forza di denunciare e dire basta. I suoi racconti hanno fatto luce su un’esistenza scandita da atti quotidiani di violenza perpetrati dal figlio, che la incalzava costantemente con richieste di denaro, sfociando in violente aggressioni e minacce in caso di rifiuto. Queste minacce hanno raggiunto l’apice proprio nei primi giorni di maggio, quando la madre, opponendosi fermamente all’ennesima richiesta di denaro, ha subito due gravi aggressioni fisiche, durante una delle quali il giovane l’ha colpita con pugni e calci.
Queste violenze si estendevano anche alla sorella convivente, la quale, secondo il racconto della madre ai carabinieri, “per contenere la furia del fratello gli elargiva del denaro per evitare che picchiasse la madre”. Una situazione ormai insostenibile, ma la dettagliata ricostruzione dei fatti da parte della vittima ha consentito ai carabinieri di adottare un provvedimento d’urgenza di allontanamento dalla casa familiare. Tuttavia, nonostante questa misura precautelare, lo scorso sabato il giovane è tornato a inveire contro la madre, chiedendole più denaro poiché riteneva insufficienti i 20 euro ricevuti poco prima dalla donna. Nonostante una tenue difesa, il ragazzo ha afferrato una bottiglia e l’ha portata a pochi centimetri dal viso della madre, per poi lanciarla violentemente contro la porta della camera da letto. La furia del giovane è stata placata solo dall’intervento dei carabinieri, che lo hanno arrestato e condotto nel carcere di Pescara su disposizione del sostituto procuratore di turno della Procura di Pescara. Ieri, durante l’udienza per direttissima, il tribunale di Pescara ha confermato la misura cautelare in carcere, riconoscendo i gravi indizi di colpevolezza.