Pepe: «Esplosione del problema delle liste d’attesa, reparti di lungodegenza mai attivati come a Sant’Omero, ambulanze che prestano soccorso senza più medico a bordo, come accade in Val Vibrata e ad Atri”
TERAMO – “In questi ultimi anni e durante tutta la campagna elettorale per le regionali il centro destra abruzzese ha raccontato ai cittadini la favola di un sistema sanitario in salute. Ha promesso servizi aggiuntivi, soluzioni per le liste d’attesa e millantato una solidità che si è inesorabilmente sgretolata durante lo scorso Consiglio regionale. La realtà fornita dai numeri è di 128 milioni di debito complessivo e meno servizi per i cittadini, con il rischio sempre più concreto di un innalzamento delle tasse agli abruzzesi”. Inizia così la nota a firma del Consigliere regionale Dino Pepe, che attacca la giunta Marsilio in tema sanità e passa all’analisi della situazione sul teramano.
“Sui diversi territori la situazione sanitaria è sempre più difficile e carente, in modo particolare nel teramano. Non solo la mobilità passiva, persone che per curarsi decidono di rivolgersi ad altre regioni, fa registrare cifre ormai fuori controllo, ma diminuiscono servizi basilari con l’esplosione del problema delle liste d’attesa, reparti di lungodegenza mai attivati come a Sant’Omero, personale medico e infermieristico ridotto ai minimi termini e ambulanze che prestano soccorso senza più medico a bordo, come accade in Val Vibrata e ad Atri”.
“In questa drammatica situazione e con un debito strutturale di questa portata, – continua il consigliere – pensare che la Verí e Marsilio siano venuti in Consiglio comunale a Teramo a promettere accensioni di mutui per la costruzione del nuovo ospedale, da la misura delle menzogne alle quali gli abruzzesi sono stati sottoposti in questi anni. La verità è che per presentare al Ministero, oggi 27 maggio, documenti e conti che scongiurino il commissariamento, la maggioranza di centrodestra, contro il parere contrario del Collegio dei revisori dei conti della Regione Abruzzo, ha dovuto approvare, in fretta e furia in Consiglio regionale, una manovra di 68 milioni di euro per la copertura del buco del servizio sanitario regionale. L’inganno ai danni dei cittadini ha funzionato per rivincere le elezioni, ora però è giunto il momento della verità è dell’assunzione di responsabilità”, conclude Pepe.