100 anni dalla morte di Puccini: Tosca in scena ad Alba Fucens

21 Maggio 2024
1 minuto di lettura

Per onorare Giacomo Puccini a 100 anni dalla sua morte, avvenuta nel 1924, l’anfiteatro di Alba Fucens si prepara ad accogliere la “Tosca”, imperitura opera del maestro

MASSA D’ALBE – Per celebrare il centenario della morte di Giacomo Puccini, avvenuta nel 1924, il 7 agosto dalle 21:15 in poi l’opera “Tosca” del grande maestro animerà l’anfiteatro romano di Alba Fucens, nell’ambito dell’ottava edizione della rassegna culturale Festiv’Alba.

L’appuntamento, voluto da Harmonia Novissima, vedrà in scena: Diana Bucur come Floria Tosca; Micael Spadaccini in Mario Cavaradossi; Carmine Monaco come Barone Scarpia; Gianfranco Zuccarino nei ruoli di Cesare Ancelotti e Sciarrone, gendarme; Angelo Nardinocchi come il Sagrestano; Giuseppe Maiorano per Spoletta, agente di Polizia; Pino Montanaro come il Carceriere; Maura Minicozzi nei panni del Pastorello. La regia è a cura di Katia Ricciarelli. Ci saranno il Coro Lirico di Lecce, con la maestra Vincenza Baglivo, il Coro di voci bianche Melody Accademy con Mina Minichiello, infine l’Orchestra Internazionale della Campania diretta dal Maestro Leonardo Quadrini. Le scene saranno curate da Giuseppe Grasso, i costumi da Macerata, l’audio e le luci da Accademia delle Opere. Direttore di produzione e direttore di scena saranno rispettivamente Bruno Carletti e Francesco Tuzio.

La scelta dell’opera non è casuale. Puccini, infatti, per la sua “Tosca” si è ispirato al dramma in cinque atti di Victorien Sardou, intitolato “La Tosca”, di cui aveva visto una rappresentazione nel 1889 a Milano. Il maestro italiano propose dunque il soggetto all’editore Giulio Ricordi, che, ispirato anche dall’apprezzamento che Giuseppe Verdi avevea espresso per lo stesso dramma, ne negoziò con esito positivo i diritti d’autore da Victorien Sardou, ma affidò la stesura dell’opera ad Alberto Franchetti. Il caso volle, tuttavia, che lo stesso Franchetti, reduce dal successo del suo “Cristoforo Colombo”, del 1892, rinunciò all’incarico. Solo a quel punto Puccini riuscì a scrivere legittimamente le arie della “Tosca”, che ancora oggi emozionano milioni di persone in tutto il mondo, segnando così il suo successo in vita e per i secoli a venire.

Altro da

Non perdere