Trovati tre cellulari nelle celle della struttura. Una donna inoltre è stata fermata mentre tentava di introdurre hashish per il marito detenuto
TERAMO – «Rilanciamo l’allarme lanciato mesi fa dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria sui tentativi, da parte della criminalità, di far pervenire nelle strutture detentive telefonini e droga». È la denuncia di Giuseppe Pallini, segretario del SAPPE, riferendosi agli episodi che si sono registrati negli ultimi giorni nel carcere di Castrogno. Proprio questa mattina infatti gli agenti hanno trovato tre cellulari all’interno delle celle. Ieri invece una donna è stata bloccata mentre tentava di introdurre 40 grammi di hashish all’interno della struttura, da destinare al marito detenuto. Tutti i responsabili sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria.
Il Segretario Generale SAPPE Donato Capece evidenzia che «il problema dell’introduzione di droga e telefoni in carcere è da tempo noto e conosciamo bene la sua portata che, al giorno d’oggi è davvero significativa e continua a crescere giorno dopo giorno. In particolare, per quanto concerne i telefonini ci preoccupa non solo il loro utilizzo per scopi illeciti all’esterno del carcere, come più volte riscontrato nelle attività di indagine che vengono svolte quotidianamente nei penitenziari e sul territorio nazionale, ma anche il vero e proprio commercio che è presente all’interno delle mura dove uno smartphone ceduto tra detenuti moltiplica vertiginosamente il proprio valore, diventando fonte di ingenti guadagni illeciti per chi riesce a gestirne il commercio».