La crisi del Centro Turistico del Gran Sasso continua ad accendere il dibattito a Palazzo Margherita. La minoranza del Consiglio comunale dell’Aquila ha presentato stamani un programma per il recupero del Ctgs che sarà presentato al Consiglio straordinario del 30 maggio
L’AQUILA – Di fronte ai numerosi nodi da sciogliere sulla crisi del Centro turistico del Gran Sasso, le minoranze del Consiglio comunale dell’Aquila si sono riunite stamani a Palazzo Margherita per lanciare all’amministrazione e alla città delle proposte di “salvataggio” del Ctgs. A tal proposito, i gruppi hanno già stilato un documento programmatico che sarà presentato nel corso del consiglio comunale straordinario del 30 maggio. Le minoranze hanno inoltre annunciato il confronto sulle proposte previsto per lunedì 20 maggio in occasione della prima commissione.
L’intervento si è svolto alla presenza dei consiglieri comunali Stefano Albano, Stefania Pezzopane, Stefano Palumbo, Paolo Romano, Gianni Padovani, Simona Giannangeli, Elia Serpetti e Alessandro Tomassoni.
“Servono soluzioni lavorative urgenti e visto il silenzio dell’amministrazione, avanziamo proposte concrete e praticabili. Non si può attendere oltre, l’allarme lo abbiamo lanciato da mesi, i sindacati da tempo cercano una interlocuzione con l’amministrazione ed il Sindaco finora non ha ritenuto di incontrarli. Come centrosinistra, abbiamo oggi depositato un primo documento di proposte che porteremo al consiglio comunale straordinario del 30 maggio da noi richiesto da tempo. Non solo, la nostra mozione verrà ulteriormente arricchita dopo l’ascolto di tutti gli attori, ovvero sindaco, giunta, Ctgs e sindacati, che faremo lunedì 20 nella riunione della prima commissione, anche questa da noi richiesta, stanchi di parole inconcludenti. La situazione è drammatica per lavoratori e lavoratrici e per il futuro della stazione sciistica bloccata da inerzia e sottovalutazioni”, si legge in una nota diffusa dai gruppi di minoranza.
E anticipano alcune delle idee contenute nella mozione: “Tra le nostre proposte, chiediamo al sindaco ed alla giunta di impegnarsi ad attivare una immediata revisione del contratto di servizio tra Comune dell’Aquila e Centro Turistico, modificando i termini oggi in vigore, oramai superati dalla situazione che stiamo vivendo; a prevedere l’inserimento di ulteriori attività nel contratto rivisitato, tra quelle gestite dall’Ente ma non svolte in proprio, che possano offrire la possibilità ai lavoratori di prestare la loro opera compensando tutte le prestazioni non più necessarie fino al ripristino della piena funzionalità della funivia; a disporre alternativamente e/o contestualmente alle misure di cui sopra, il ricorso a comandi (o altre forme di mobilità) dei lavoratori del Ctgs, verso il Comune dell’Aquila e/o altre Spa comunali, compatibilmente con le loro necessità e con l’inquadramento posseduto dai lavoratori; ad attivare in tempi brevi una concertazione sindacale con le rappresentanze sindacali dei lavoratori del Ctgs per attivare tutti gli strumenti di ‘armonizzazione’ contrattuale previsti dalla legge e necessari per le finalità da noi indicate; ad includere nelle misure richieste, anche i lavoratori “stagionali” che prestano la loro opera presso il Ctgs, evitando ad essi ogni penalizzazione derivante dal non possesso di un contratto a tempo indeterminato”.
I consiglieri non mancano inoltre di sollevare la criticità dei cavi della Funivia del Gran Sasso logorati da tempo, che hanno portato alla chiusura della funivia stessa da parte dell’Agenzia Nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa). “Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, attraverso Ansfisa che controlla il trasporto su filo, ha prescritto, dopo controlli scattati in seguito all’esposto di un cittadino, la sostituzione di quattro funi portanti della funivia. I lavori necessari conseguenti la prescrizione, non hanno ancora una definizione temporale identificata, ma è intuitivo ritenere che si protrarranno in modo tale da impedire purtroppo anche l’apertura della prossima stagione invernale”, continuano i consiglieri.
Secondo gli esponenti delle opposizioni, “questa drammatica situazione, con ogni certezza comprometterà gli incassi della Spa comunale e quindi renderà necessarie misure di contenimento dei costi del personale, con il probabile ricorso a misure di ammortizzazione sociale; una parte consistente dei lavoratori attualmente impiegati dal Ctgs non ha contratti a tempo indeterminato ma è reclutata con contratti di tipo ‘stagionale’ la cui periodicità tuttavia, in virtù delle specifiche competenze settoriali acquisite, ha offerto alla platea interessata se non la certezza, almeno la ragionevole aspettativa di continuità lavorativa di anno in anno. Questa amministrazione comunale sul Gran Sasso ha fatto due campagne elettorali, ma lo ha di fatto abbandonato”.
E concludono: “Ma noi vogliamo essere propositivi perché ci preme il destino lavorativo di queste persone e perché un pezzo del futuro di questo territorio è proprio sul Gran Sasso d’Italia che merita ben altra centralità nelle politiche regionali e comunali. Il comune dell’Aquila è unico proprietario delle quote societarie, ha una grande responsabilità, annualmente aggiorna il contratto di servizio che regola i rapporti tra i soggetti e che, alla luce degli accadimenti descritti, necessariamente deve essere oggetto di rivisitazione per le annualità future. “