Sergio De Caprio, meglio noto come Capitano Ultimo, e Dino Rossi hanno incontrato ieri sera a Ofena sostenitori e curiosi, nell’ambito della loro corsa alle Europee 2024 nella lista Libertà di Cateno De Luca
OFENA – Impedire l’accesso al lavoro ai parenti dei mafiosi che non collaborano, creare sinergia con l’università e la ricerca per implementare le tecniche agricole, ma anche la lotta alla mafia dei pascoli e una revisione dei Piani parco. Questi sono solo alcuni dei punti all’ordine del giorno della piano programmatico per le elezioni europee del 2024 di Sergio De Caprio, meglio noto come “Capitano Ultimo”, passato alla storia per aver condotto l’arresto dell’imperatore di Cosa Nostra Salavtore Riina, e Dino Rossi, l’agricoltore dalle cui denunce sono scattate le indagini sulla mafia dei pascoli, fondatore nel 2001 del Comitato spontaneo degli allevatori abruzzesi (Cospa), nonché leader del movimento dei trattori.
Entrambi candidati per la circoscrizione sud nella lista Libertà di Cateno De Luca, i due hanno incontrato ieri sera alle 19 nella sala consiliare del Comune di Ofena sostenitori e curiosi accorsi da tutto l’Abruzzo.
È ora di “utilizzare l’Europa e le sue economie per rilanciare i comparti che hanno fatto grande la provincia italiana, senza compromessi – ha esortato Capitano Ultimo – Siamo forti, abbiamo le risorse e le utilizzeremo: diciamolo a questa Europa che non ci piace né ci rappresenta. Si deve cominciare a parlare di Comuni Uniti d’Europa – e ha aggiunto – perché da lì tutto parte e si rinnova”.
Secondo De Caprio è importante fare affidamento sui giovani universitari e ricercatori per lo sviluppo di sistemi habitat e l’avvio, a seconda delle esigenze, dei contratti di lago o di costa, “ma dobbiamo indicare loro la via, altrimenti avremo perso tutto”.
“Mi sono messo in gioco mettendoci la faccia perché esiste anche gente che aiuta e condivide senza pretendere nulla in cambio e io a loro devo rispetto – ha detto De Caprio – Continuano a sciogliere le istituzioni, il Corpo Forestale, ad esempio, ma non sciolgono le cosche, eppure oggi conosciamo nomi e cognomi di questi soggetti”, prosegue, “perché non intervenire efficacemente?”. E ha riproposto il progetto di chiusura del mercato del lavoro per i parenti fino al secondo grado dei malavitosi che non collaborano: “Solo così possiamo finalmente chiudere questa battaglia con la mafia”. Nell’Europa di De Caprio, inoltre, dovrebbero essere istituite delle colonie agricole penali, “dove far lavorare i condannati a favore delle comunità”, dice Capitano Ultimo.
Pieno il sostegno tra l’ex Carabiniere dei reparti speciali e Rossi, contadino e cacciatore, megafono dei molti lavoratori dell’agricoltura che in Italia si sentono penalizzati dalle scelte del Governo e da alcune norme europee.
“Sarebbe auspicabile che entrassimo in Europa – dice ad Abruzzo Speciale Rossi, in riferimento a sé stesso e De Caprio – perché di cose che non vanno ce ne sono tante, come ad esempio il cosiddetto ‘mostro verde’, che poi è stato la causa della protesta degli agricoltori. Si parla di una serie di norme sul benessere degli animali, i terreni a riposo, il fotovoltaico sui terreni agricoli, i finanziamenti all’Ucraina realizzati togliendo fondi all’agricoltura”.
Secondo Rossi, inoltre, “dobbiamo rivedere questi ‘corridoi green’ che permettono ai prodotti provenienti da paesi extracomunitari, come l’Algeria, la Tunisia e il Marocco, trattati con prodotti anticrittogamici proibiti in Europa che, una volta immessi nel nostro mercato, mettono sotto scacco il comparto ortofrutticolo e quello cerealicolo”.