Operazione “transumanza”: la Procura di Pescara conclude le indagini su frode da milioni di euro all’UE

9 Maggio 2024
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L’operazione “Transumanza”, che ha coinvolto 75 soggetti tra individui e società, ha rivelato un giro di affari illecito che avrebbe sottratto milioni di euro di fondi pubblici destinati a pascoli inesistenti

PESCARA – La Procura di Pescara ha annunciato la conclusione delle indagini sulla presunta frode ai danni dell’Unione Europea. L’operazione, denominata “Transumanza”, è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Pescara e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di L’Aquila.

L’indagine ha coinvolto 75 soggetti, tra cui 44 individui e 31 società, sparsi in tutta Italia, da Abruzzo a Campania, passando per Puglia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna e Lazio. Le indagini hanno rivelato un giro di affari illecito che avrebbe sottratto milioni di euro di fondi pubblici destinati a pascoli inesistenti.

Il pool investigativo ha delineato l’esistenza di un’associazione criminale dedita alla frode ai danni del bilancio nazionale e comunitario. La frode sarebbe stata perpetrata attraverso richieste indebite di contributi per il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (F.E.A.GA) nel settore della Politica Agricola Comune (PAC).

Per truffare Bruxelles, l’associazione per delinquere, operativa dal 2014, avrebbe simulato il possesso dei requisiti necessari per ottenere la disponibilità di terreni e di corrispondenti titoli PAC, rilasciati gratuitamente dalla Riserva Nazionale dei Titoli ai nuovi giovani imprenditori agricoli.

Secondo gli investigatori, le nuove imprese agricole fittizie sarebbero state in combutta con altrettante società cooperative agricole o associazioni temporanee di imprese, costituite per fare incetta di migliaia di ettari di terreni la cui concessione ad uso civico veniva messa a bando dai Comuni.

Le frodi, accertate dai finanzieri, ammonterebbero a circa 5 milioni di euro e i soggetti e le imprese coinvolte sono accusate a vario titolo, di autoriciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, ricettazione, truffa aggravata ai danni dello Stato e per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

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