Secondo il bilancio 2023 del Nucleo Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale dell’Aquila, sono stati salvati dal mercato nero circa 1.681 beni archeologici e paleontologici, insieme a innumerevoli beni antiquari di varia natura
L’AQUILA – Grandi soddisfazioni arrivano dal bilancio 2023 del Nucleo Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale dell’Aquila, con ben 1.681 reperti archeologici e paleontologici recuperati e 75 beni antiquari archivistici e librari intercettati, a fronte di 21 indagati per ricettazione di opere d’arte, danni al paesaggio e scavi clandestini.
Salvati dal mercato nero, dunque, 144 beni di natura archeologica, dodici documenti archivistici risalenti ad un’epoca compresa tra il 1600 e il 1800 e due dipinti olio su tavola del ‘600.
I beni erano tutti stati trafugati da siti geolocalizzati in Abruzzo o Molise, le due regioni di competenza del Nucleo dell’Aquila, per un totale di 99 aree monitorate.
Le operazioni, che hanno visto i Carabinieri impegnati in 54 perquisizioni di attività commerciali, mercatini, negozi di antiquariato e fiere, oltre a due controlli museali, hanno permesso la restituzione di una vasta gamma di reperti.
Particolarmente significative sono state le restituzioni del tabernacolo in pietra del XVI-XVII secolo, rubato dal Monastero della Beata Antonia, a L’Aquila e della campana di bronzo del 1864 a Santa Maria Assunta di Ripabottoni, a Campobasso. Degni di nota anche il sequestro del volume del 1662 dal titolo “Gesta Virtutes et miracula B. Ioannis a Capestrano”, precedentemente scomparso dalla Biblioteca del Convento Francescano di Artena; e la restituzione alla parrocchia di San Paolo Apostolo di Fiamignano di un’immacolata concezione.
In provincia di Teramo, a Basciano, sono state recuperate delle iscrizioni su pietra di età romana, mentre a Chieti i Carabinieri hanno intercettato monete d’argento di epoca Repubblicana e di età imperiale, alcune di epoca tardoantica e degli esemplari medioevali delle zecche dell’Italia centro-orientale.