L’associazione difende lo storico edificio dopo l’annuncio dei vertici dell’ateneo di sostituirlo con uno spazio verde, un anfiteatro o una piazza
CHIETI – L’ex rettorato dell’università “d’Annunzio” a Chieti non va demolito, ma conservato. Ad alzare gli scudi è il Comitato Direttivo della Sezione Italia Nostra “L. Gorgoni” di Pescara, che così si pronuncia riguardo all’abbattimento deciso e annunciato dai vertici dell’ateneo.
Il fabbricato accusa problemi strutturali e una parziale inagibilità, per questo i vertici dell’ateneo ne avrebbero deciso la demolizione per fare posto a uno spazio verde, un piccolo anfiteatro o una piazza.
Il fabbricato è stato costruito tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70: progettato dallo Studio Bbpr, cioè Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers, rappresenta il primo passo per la realizzazione della città universitaria a “Madonna delle Piane” di Chieti.
Proprio per questo, secondo Italia Nostra, demolendolo si eliminerebbe “una testimonianza importante del percorso formativo del Campus Universitario di Chieti, l’edificio col quale fu posta la sua prima pietra. Per il progetto fu emanato un Concorso di idee a inviti, vinto da uno Studio di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e internazionale del ‘900 che ha portato nella ricostruzione italiana il tema del rapporto fra tradizione e modernità, animando il dibattito anche con la direzione che Ernesto Rogers esercitò nelle maggiori riviste del settore. Perciò si può dire – sempre secondo Italia Nostra – che l’ex Rettorato, anche al di là della sua qualità intrinseca, ha un valore significativo sia per la formazione del Campus sia nell’ambito dell’architettura del ‘900″.
L’edificio, inoltre, è stato inserito nel “Censimento delle architetture italiane dl 1945 a oggi” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del ministero della Cultura e la sua scheda è stata curata, tramite la Soprintendenza, Direzione Regionale per l’Abruzzo, dal Dipartimento di Architettura della “D’Annunzio”, quindi, precisa Italia Nostra, “lo stesso Ateneo che lo ha segnalato adesso ne decreta l’abbattimento“.
La richiesta dell’associazione all’Università è quella di tornare sui suoi passi e coinvolgere anche la Soprintendenza Abap e il Dipartimento di Architettura in modo da trovare insieme un modo per effettuare un restauro dell’edifici che ne recuperi l’utilità per l’Ateneo.