Gli alunni del Bindi di Silvi contro le discriminazioni con il progetto “Sentinelle di civiltà e di felicità”

15 Aprile 2024
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Il presidente di Carrozzine determinate, Claudio Ferrante: «Il percorso pedagogico che abbiamo portato avanti con la scuola ha posto le basi per formare i cittadini di domani nel segno della libertà, del rispetto, dell’uguaglianza»

SILVI – “Sentinelle di civiltà e felicità” è il progetto sociale ideato da Claudio Ferrante, presidente dell’Associazione Carrozzine determinate, destinato agli alunni delle classi seconde della Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Bindi” di Silvi. Anche quest’anno l’amministrazione Comunale, su iniziativa del sindaco Andrea Scordella, del presidente del consiglio Fabrizio Valloscura e dell’assessore Beta Costantini, ha partecipato alla realizzazione dell’iniziativa. I 120 studenti interessati hanno partecipato al percorso motivazionale e inclusivo, partendo dall’analisi introspettiva della loro condizione di vita personale e analizzando poi le situazioni di discriminazione, i pregiudizi, le barriere sociali e quelle architettoniche.

«Gli alunni che hanno partecipato a questo progetto informativo-formativo», ha detto l’assessore alle Politiche Sociali Beta Costantini, «hanno espresso significative considerazioni dalle quali emerge la loro presa di coscienza dei problemi connessi con le disabilità e delle difficoltà che le persone disabili affrontano ogni giorno. Da questa esperienza i ragazzi hanno tratto forti motivazioni per impegnarsi a contrastare le disuguaglianze e le ragioni che rendono difficile la vita e l’inserimento nella normalità dei rapporti di chi è vittima di forme di disabilità. Mi ha colpito particolarmente quello che ha detto Chiara, una alunna della 2^ B: “Per me questo progetto è stato molto importante perché mi ha fatto capire l’importanza di non giudicare senza conoscere, di non prendere in giro chi non è come noi e soprattutto che siamo tutti uguali”».

«I ragazzi sono stati davvero attenti e partecipativi», ha detto Claudio Ferrante, «grazie anche alla sensibilità loro trasmessa dalla dirigente scolastica e dai docenti. Alla fine del corso li abbiamo trovati cambiati e maturati, capaci di esprimere concetti che prima d’ora non avevano mai preso in alcuna considerazione. Il percorso pedagogico che abbiamo portato avanti con la scuola ha posto le basi per formare i cittadini di domani nel segno della libertà, del rispetto, dell’uguaglianza di ogni forma di genere e del diritto di tutti, ma in particolare delle fasce più deboli, a vivere una vita normale».

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