Un’idea del fotografo pescarese Giulio Gennari che racconta il passato, il presente e il futuro di un quartiere difficile come quello di Rancitelli
PESCARA – Presentato questa mattina, nella sala Giunta del Comune di Pescara il progetto “Luce” Ferro di Cavallo (Storie di Vita). Un’idea di Giulio Gennari, fotografo pescarese, che ha seguito per anni tutte le vicende legate all’ex fortino della criminalità nel quartiere Rancitelli, in via Tavo. Si tratta, nello specifico, di un’installazione di light painting: un parallelepipedo in marmo di Carrara scolpito, della grandezza di 6 metri per tre metri, al centro dello spiazzo che si è creato a seguito dell’abbattimento della struttura e diverrà di giorno un elemento decorativo dello spazio e di notte un proiettore di immagini ad alta definizione con circa cento raffigurazioni. Non si tratta, quindi, solo di un’opera d’arte dal grande valore estetico ma un importante strumento per dare nuovi significati e valori a un luogo che diventa spazio di incontro e di cultura, capace quindi di attrarre cittadini e turisti.
Così, in conferenza stampa, l’artista ha commentato l’opera: “Il riscatto di un popolo o di una comunità possono e devono essere scritti anche grazie all’arte e alla condivisione di una prospettiva sociale diversa. È la mia stessa storia personale e rappresentare il significato di questo, visto che sono nato in quel quartiere. Il mio riscatto è passato attraverso l’arte fotografica, la creatività e la vocazione alla crescita personale attraverso il sacrificio e lo studio. È stata forte la mia motivazione quando ero ragazzo, ed è l’appello che rivolgo a tutti i giovani, vale a dire di scommettere su stessi e sui propri talenti più che sulle strade sbagliate che il destino ci mette davanti. Si tratta di un mio invito a guardare al futuro con speranza e a immaginare nuove possibilità per la città di Pescara. Quest’opera vuole essere il mio personale contributo alla zona dove sono nato e da cui ho mosso i miei primi passi verso l’arte”.
Gennari, poi, conclude: “Voglio ringraziare il sindaco Masci e l’intera amministrazione per avermi permesso, all’epoca accompagnato dalle forze dell’ordine, di girare il video e le immagini che vi ho proposto prima che venisse abbattuto tutto il complesso, li ringrazio per aver creduto in questa idea e in questo progetto”.