Con la seconda giornata della memoria a Teramo si ricordano i reclusi del Manicomio di Sant’Antonio Abate

25 Marzo 2024
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“Teramo città della memoria” è lo slogan che accompagna la manifestazione, celebrata in occasione dell’anniversario di chiusura del Manicomio teramano

TERAMO – «Teramo non è più città dei matti, Teramo è città della memoria». È questo lo slogan che accompagna da due anni la Giornata della Memoria, istituita per ricordare le sofferenze che ha portato con sé il Manicomio di Sant’Antonio Abate di Teramo, nel corso dei 117 anni in cui è stato il più importante centro di salute mentale dell’Italia meridionale. È stato solo con la legge 180/1978 ispirata da Franco Basaglia, grande innovatore nel campo della salute mentale, che si è decretata ufficialmente la chiusura dei manicomi.

La seconda Giornata della Memoria ha visto la presenza di tante scuole del territorio, cittadini, ragazzi. «È importante raccontare, tenere vivo il ricordo di quello che fu il Manicomio, di quello che hanno vissuto le persone recluse», ha dichiarato Claudio Appicciafuoco, Presidente dell’associazione Amici Miei di San Nicolò a Tordino che, insieme all’associazione Teramo Nostra, ha organizzato la cerimonia con il patrocinio del Comune.

Presenti all’evento Francesco Saverio Moschetta, già Direttore del Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Teramo, colui che chiuse da direttore il Manicomio; Annacarla Valeriano, autrice del progetto “Voci dal manicomio” avviato nel 2010 e basato sul recupero, la valorizzazione e la divulgazione delle memorie del manicomio Sant’Antonio Abate di Teramo. Presenti Claudio Appicciafuoco, Presidente dell’associazione Amici Miei di San Nicolò a Tordino, Maria Pia Gramenzi di Teramo Nostra e Piero Chiarini, Presidente di Teramo Nostra, e il vicesindaco di Teramo Stefania Di Padova. A corredo delle cerimonie le voci narranti dell’attore Mauro Di Girolamo, dell’associazione culturale Spazio Tre e della scrittrice e poetessa Margherita Adduci, autrice di due raccolte, Le Cantate della Sacra Donnaccia ed I pazzi sono così sinceri e del romanzo Racconti di un’anonima. Alla musica Ilenia Appicciafuoco e Antonio Gambacorta.

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