Export, l’Abruzzo è una delle regioni italiane più dinamiche

12 Marzo 2024
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L’Istat ha diffuso i dati relativi alle esportazioni delle regioni italiane nel quarto trimestre del 2023. Tra i mercati di sbocco dell’Abruzzo spicca la Germania

PESCARA – L’Abruzzo, con una variazione registrata pari al +13,6%, è una delle regioni più dinamiche all’export, posizionandosi al quarto posto dopo Campania, Molise e Calabria. Il valore delle esportazioni è di poco superiore ai 10 miliardi di euro (nel 2022 8,8 miliardi). Il dato è superiore alla media nazionale, che è stazionaria, mentre è leggermente inferiore rispetto alla media del Sud, che è pari al +16,8%.

Lo rileva l’Istat che ha diffuso i dati sulle esportazioni delle regioni italiane relativi al quarto trimestre 2023. Le esportazioni abruzzesi verso i Paesi Ue27 crescono del 10,1%, registrando il quinto dato più alto d’Italia, mentre quelle verso i Paesi extra Ue27 aumentano del 18,6% (terza regione in Italia). Tra i mercati di sbocco spicca la Germania, per la quale l’Abruzzo registra un +36,5%. Tra i settori di attività economica che fanno registrare la maggiore crescita, Coke e prodotti petroliferi raffinati (+298,9%), altri prodotti (+95,5%), articoli farmaceutici, chimico medicinali e botanici (+49,4%), articoli di abbigliamento (+48,5%). Tra i pochi che registrano una flessione vi sono Sostanze e prodotti chimici (-18,9%) e Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-10,8%).

A livello nazionale, rispetto all’anno precedente l’export risulta stazionario ed è sintesi di dinamiche territoriali molto differenziate: l’aumento delle esportazioni è marcato per il Sud (+16,8%) e più contenuto per il Nord-ovest (+2,7%), mentre si registra una flessione per il Nord-est (-1,0%) e il Centro (-3,4%) e una netta contrazione per le Isole (-21,0%). Le regioni più dinamiche sono Campania (+28,9%), Molise (+21,1%), Calabria (+20,9%), Abruzzo (+13,6%), Piemonte (+9,1%), Toscana (+5,6%) e Basilicata (+5,5%); quelle che registrano le flessioni più ampie, Sardegna (-24,2%), Valle d’Aosta (-21,1%), Sicilia (-19,3%), Marche (-13,9%), Friuli-Venezia Giulia (-13,7%) e Lazio (-11,0%).

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