Le linee guida internazionali raccomandano almeno 150 minuti di attività fisica a settimana, ma il rischio è ridotto anche al di sotto dell’obiettivo ideale
L’AQUILA – – Basta un po’ di attività fisica nel tempo libero per ridurre il rischio di ictus rispetto a individui sedentari: è quanto emerso da un’analisi pubblicata sul Journal of Neurology Neurosurgery & Psychiatry condotta da Raffaele Ornello dell’Università dell’Aquila. Lo studio suggerisce di incoraggiare tutti a svolgere attività fisica nel tempo libero a qualsiasi livello, anche poca è meglio di niente. Le linee guida internazionali raccomandano 150 o più minuti alla settimana di attività fisica di intensità moderata o 75 o più minuti di attività di intensità vigorosa per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, incluso l’ictus, ma non molti adulti raggiungono questo obiettivo.
Per scoprire se livelli inferiori di attività fisica potessero comunque conferire una qualche protezione, gli autori hanno analizzato i dati di 15 studi, che hanno coinvolto complessivamente 752.050 adulti la cui salute è stata monitorata per una media di 10,5 anni. Ogni studio ha valutato l’impatto potenziale di livelli anche minimi di attività fisica nel tempo libero sul rischio di ictus. L’analisi dei dati raccolti da 5 studi che hanno valutato 3 livelli di attività fisica nel tempo libero ha mostrato che, rispetto all’assenza di attività fisica, la quantità “ideale” più elevata riduceva il rischio di ictus del 29%, ma che una certa attività “al di sotto dell’obiettivo ideale” riduceva comunque il rischio del 18%.
Risultati simili sono emersi dall’analisi dei dati raccolti da altri sei studi. Rispetto a nessuna, un livello moderato di attività fisica ha ridotto il rischio di ictus tra il 27% e il 29%. L’analisi ha dimostrato che questi effetti sono indipendenti dal sesso e dall’età. Gli autori concludono che l’attività fisica ricreativa, anche in piccole quantità, potrebbe aiutare a prevenire l’ictus a lungo termine. “Secondo i nostri risultati, a tutti i livelli, l’attività fisica nel tempo libero può essere utile per la prevenzione dell’ictus, compresi i livelli attualmente considerati bassi o insufficienti”, scrivono gli autori. “Le persone dovrebbero essere incoraggiate a essere fisicamente attive anche ai livelli minimi”. (ANSA).