Scontro acceso tra telefonate registrate e poi divulgate, incontri sotto ai presidi delle Asl con le sirene spiegate e botta e risposta con il governatore uscente Marsilio
TERAMO – Guerra fredda tra il senatore Luciano D’Alfonso e le Asl abruzzesi, dopo i recenti episodi che hanno interessato i direttori generali di Teramo e Pescara. Per quanto riguarda Maurizio Di Giosia, il senatore ha diramato la registrazione di una telefonata intercorsa tra loro, della durata di poche decine di secondi, a un notevole numero di persone «pur dovendo rimanere riservata come si conviene per qualsiasi corrispondenza», ha dichiarato lo stesso Di Giosia a ridosso della notizia. Una circostanza che chiarirà l’Autorità inquirente, nel caso in cui si profilino fatti di reato. Una telefonata che potrebbe mettere in crisi le fiduce collaudate all’interno della maggioranza Marsilio. Nella giornata di martedì invece il senatore si è recato nel presidio San Valentino in Abruzzo Citeriore con tanto di carriola e sirene spiegate.
«È triste assistere a queste cadute di stile e di livello nella campagna elettorale», ha commentato il governatore uscente Marco Marsilio. «È triste vedere un parlamentare che, utilizzando abusivamente sulla sua carta intestata il logo della Regione, scrive ai direttori generali delle ASL per intimidirli e diffidarli nella loro attività e che telefona a uno di loro per blandirlo e minacciarlo nello stesso tempo di imprecisate conseguenze negative per le proprie azioni, bilanciate dalle blandizie e dalle promesse di attenzioni per il futuro. Esprimo la mia solidarietà a Vero Michitelli, direttore generale della ASL di Pescara, che ha dovuto subire l’aggressione quasi fisica a San Valentino in Abruzzo Citeriore, con il grottesco tentativo messo in atto di impedirgli di parlare accendendo sirene e dando luogo ad uno spettacolo degno del peggiore cabaret, e al dottor Maurizio Di Giosia, minacciato, blandito e successivamente oggetto della diffusione di una conversazione privata tesa evidentemente a minarne la reputazione e l’onorabilità. Nell’attesa che la magistratura faccia le sue indagini per scoprire chi ha prima registrato senza il consenso del direttore e poi diffuso la comunicazione privata, integrando due reati, non posso che biasimare il costante tentativo di Luciano D’Alfonso di provocare la rissa, di abbassare il livello del confronto, di inquinare i pozzi di una civile campagna elettorale con bugie e menzogne a tutto spiano».
«A proposito di interventi della magistratura, sarebbe il caso che si indagasse sul “non cantiere” allestito davanti al centro ASL di San Valentino, che non ha le carte a posto per il piano di sicurezza dei ponteggi, e magari anche su quello per l’allungamento per la pista dell’aeroporto d’Abruzzo, che a quanto pare dopo l’inaugurazione in vanga magna è rimasto deserto», ha replicato il senatore D’Alfonso. Ha parlato poi di «distanza fisica» rispetto a quanto accaduto al San Valentino, a dimostrazione che nessuna «quasi aggressione» si è verificata.
Sulla Asl di Teramo invece D’Alfonso ne avrà ancora da dire domani, alle ore 10:30 in Circonvallazione Ragusa. «Farò dieci domande alla persona giuridica del direttore generale dell’azienda sanitaria, a salvaguardia della libertà degli operatori della sanità e del diritto alla salute, da mettere al riparo dalle prepotenze della Regione scadente. Come già accaduto martedì scorso a San Valentino in Abruzzo citeriore, con me ci sarà l’onorevole Giustinella da Roccasonante (la carriola con le sirene ndr), sirena fidata e allergica ai soprusi».