La denuncia dei senatori Pd Alessandro Alfieri e Michele Fina che hanno rivolto un’interrogazione ai ministri Fitto e Giorgetti
PESCARA – Un taglio di 250 milioni di euro agli “Interventi per le aree del terremoto del 2009 e del 2016”, contenuto nel decreto n.19 del 2 marzo 2024, relativo alle nuove disposizioni per l’attuazione del Pnrr e alla revisione del piano complementare allegato. È quanto rendono noto i senatori del Pd Alessandro Alfieri, responsabile Pnrr e riforme nella segreteria nazionale Pd e Michele Fina, tesoriere nazionale eletto in Abruzzo, che hanno rivolto un’interrogazione al ministro Raffale Fitto e al ministro Giancarlo Giorgetti per sapere, in particolare, a quanto ammonterebbero i tagli per l’Abruzzo.
“Gli effetti finanziari netti del Pnrr modificato – spiegano i due senatori Democrat nel documento – conseguenti a nuovi interventi e a definanziamenti di interventi già programmati, prevedono maggiori impieghi per circa 22,74 miliardi di euro e risorse disponibili per soli 13,32 miliardi di euro, con un onere complessivo su fabbisogno e indebitamento netto pari a 9,42 miliardi di euro. Per far fronte a questi maggiori oneri, il governo ha previsto, con il decreto 19, un consistente contributo a carico del Piano nazionale per gli investimenti complementari, con un inopportuno taglio dell’autorizzazione di spesa relativa al programma inerente agli Interventi per le aree del terremoto del 2009 e del 2016 per 250 milioni di euro, di cui 150 milioni per il 2024 e 100 milioni per il 2025”. Stando a quanto previsto dai due senatori, la Regione Abruzzo, colpita dal sisma sia nel 2009 che nel 2016, si vedrà sottrarre “importanti risorse già programmate per gli interventi nelle aree terremotate a danno dei cittadini ed imprese del proprio territorio”.
Alfieri e Fina chiedono ai ministri di chiarire urgentemente le motivazioni del taglio al programma di interventi per le aree colpite dai terremoti, e sollecitano delucidazioni in merito alla riduzione delle risorse per la Regione Abruzzo. “In più – aggiungono – vogliamo capire quali siano nel dettaglio gli interventi che non potranno più essere realizzati. Chiediamo inoltre al governo di attivarsi per rimuovere tale inopportuna riduzione di risorse”.