Un incontro con diverse scuole del territorio comunale per parlare di strutture e di futuro con tanti ragazzi pescaresi
PESCARA – Questa mattina, a palazzo di Città, il Ministro dello Sport e dei giovani, Andrea Abodi si è confrontato con tanti ragazzi di diverse scuole del territorio comunale. Insieme a lui, il Sindaco di Pescara, Carlo Masci e l’assessore allo sport, Patrizia Martelli. Nella Sala Consiliare, il Ministro ha prima parlato degli investimenti che il Comune di Pescara sta facendo per la riqualificazione e costruzione degli impianti sportivi. Sono interventi finanziati per un valore complessivo di quasi 8 milioni di euro. Poi un lungo momento di confronto con le domande e le osservazioni degli studenti sul rapporto scuola-sport-futuro.
“Siamo qui per incontrare la comunità scolastica per ascoltare il punto di vista dei ragazzi – dichiara il Ministro Abodi – per quanto riguarda non soltanto la pratica sportiva ma le loro aspettative per il futuro. È fondamentale per me, in quanto Ministro dei Giovani, avere un confronto con loro. Giro l’Italia per questo. Sono venuto qui a Pescara sempre per questioni legate all’impiantistica sportiva come presidente di Lega o da Presidente del Credito Sportivo. Oggi, invece, da Ministro, si nobilita la mia funzione con l’incontro con questi ragazzi dei quali dobbiamo conoscere aspettative, sogni, bisogni, preoccupazioni altrimenti rischiamo di parlare una lingua che non è compresa. Ai ragazzi dico di farsi avanti, di avere coraggio, intraprendenza, dialogo e partecipazione. Non devono mai tirarsi indietro ma affrontare la vita. Ci sono mille difficoltà quotidiane che devono e dovranno affrontare e la loro prospettiva migliore, mi auguro, sia quella di trovare sempre dalla loro parte le istituzioni”. Poi, Abodi si sofferma sull’importanza dello Sport nella vita dei ragazzi: “È fondamentale vivere di sport. Penso che sia una difesa immunitaria individuale e collettiva. Più lo si pratica e più si migliora in qualche maniera. Lo sport è una scuola di vita, sta a noi mettere i ragazzi in condizione di praticarlo nelle maniere migliori possibili. Non è solo una questione di impiantistica è anche un problema di predisposizione culturale. Sarà nostra premura non soltanto migliorare le strutture ma far venire voglia ai giovani di fare sport”.