Elezioni regionali / Marsilio: “La Sardegna? un fuoco di paglia”. D’Amico: “Ora vedo il centrodestra preoccupato”

29 Febbraio 2024
1 minuto di lettura

Il risultato in Sardegna ha galvanizzato il centrosinistra che sta puntando sugli ultimi dieci giorni di campagna elettorale per raggiungere gli indecisi. Marsilio: “La sconfitta responsabilizza le nostre truppe per spegnere subito quello che è stato solo un fuoco di paglia”


PESCARA – “La sconfitta galvanizza il campo avverso, ma d’altro canto responsabilizza le nostre truppe per spegnere subito quello che è stato solo un fuoco di paglia”. Il Governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio, in un’intervista al Messaggero, cerca di alleggerire la preoccupazione del dopo voto in Sardegna. “È stato solo un incidente, vinceremo – aggiunge – La nostra è una situazione completamente diversa. La Sardegna aveva una storia difficile in partenza: lì hanno deciso di cambiare il candidato presidente, in Abruzzo invece ci sono coesione e continuità. Le liste del centrodestra hanno preso più voti delle Politiche. È stato fatto solo un errore sulla scelta del candidato”.

Ma dalle colonne del fatto Quotidiano il candidato del centrosinistra Luciano D’Amico ostenta una rinnovata sicurezza. “Ora vedo il centrodestra preoccupato, pensavano di avere già la vittoria in tasca e invece è stata una bellissima vittoria. Ma da tempo registriamo un entusiasmo che cresce in incontri e manifestazioni pubbliche. E man mano che si avvicinano le elezioni continua a salire. La nostra campagna è impostata sui temi regionali – continua D’Amico – e i nostri programmi sono sicuramente simili a quelli di Todde per metodo e contenuti”

Se sui risultati della Sardegna la discussione interna alla coalizione di centrodestra sulla scelta del candidato non si placa, Marsilio cerca di mettere un punto. “La discussione è stata partecipata e i partiti locali hanno posto a Roma la scelta di cambiare candidato – ricorda -. La scenetta della Meloni che fa la cattiva e impone non esiste. I veri problemi stanno altrove”. I partiti e movimenti del centro sinistra secondo Marsilio, “qui in Abruzzo hanno fatto un’ammucchiata, altro che campo largo. Assistiamo anche al grottesco gioco delle parti di Conte che smentisce l’alleanza con Calenda e Calenda che lo sbugiarda. E Renzi che dice ‘Non sto con i grillini’, ma i suoi candidati stanno tutti ‘nascosti’ in una lista che anziché chiamarsi Italia Viva si chiama Abruzzo Vivo. È la riedizione locale dell’Ulivo nazionale, con dodici partiti litigiosi. Altro che campo largo: un campo minato. D’Amico come potrebbe governare?”.

Intanto i due candidati si preparano alla volata finale per gli ultimi dieci giorni di campagna elettorale. A sostegno di Marco Marsilio martedì prossimo ci sarà un grande evento a Pescara, con la Premier Giorgia Meloni, Tajani e Salvini, e poi Cesa e Lupi, mentre Luciano D’Amico annuncia che “Il comizio di chiusura all’Aquila lo farò da solo, per preservare il carattere regionale della mia candidatura. Ma se Conte e Schlein volessero venire saranno i benvenuti”.

Altro da

Non perdere