Il presidente della Regione: “Questo è un laboratorio di politica sanitaria e di sanità territoriale che può diventare un modello per tutte le regioni con le stesse caratteristiche dell’Abruzzo”
L’AQUILA – Il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha incontrato oggi all’Aquila il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in città per l’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università degli Studi dell’Aquila e per una visita all’ospedale San Salvatore.
“La presenza del ministro a L’Aquila è stata l’occasione per firmare l’ennesimo accordo che consente all’Abruzzo di utilizzare quasi integralmente i fondi che da 25 anni erano fermi a Roma per l’edilizia sanitaria – ha detto il Presidente Marsilio -. Con questo liberiamo 49 milioni dello Stato, 11 milioni della Regione, per ristrutturare, governare e mettere a norma l’ospedale di Chieti. Si aggiungono oltre 380 milioni che già con gli accordi precedenti abbiamo liberato per i nuovi ospedali di Avezzano, Lanciano e Vasto e per la centrale 118 dell’Aquila che è già un cantiere aperto e in corso di realizzazione nonché per altri interventi che cambieranno il volto della sanità abruzzese e la metteranno al passo con i bisogni dei cittadini”.
Durante la visita alla struttura sanitaria il ministro è stato accompagnato dal manager della Asl Ferdinando Romano, dal senatore Guido Liris e dall’assessore regionale Nicoletta Verì. A margine dell’inaugurazione Marsilio e Schillaci hanno firmato l’accordo di programma integrativo per investimenti in edilizia sanitaria.
“Con il ministro Schillaci – ha proseguito Marsilio – il passo è cambiato, perché abbiamo avuto finalmente qualcuno che ha capito quale fosse la reale esigenza di un territorio fragile, con bassa densità demografica, montano dove all’Aquila, Pescara, Chieti e Teramo non potevano essere applicate le stesse regole valide per Roma, Napoli e Milano.
Abbiamo approvato finalmente la rete ospedaliera. Abbiamo liberato quasi mezzo miliardo di euro che dal 1998 erano fermi a Roma per investire sull’edilizia ospedaliera, di cui oggi sono orgoglioso.
Io iniziai il mio rapporto con il Ministero della Salute ricevendo su questo un duro ammonimento, perché giustamente ai piani alti del Ministero mi dissero, perché venite a reclamare e basta e non presentate i progetti e lasciate marcire centinaia di milioni dentro le casse dello Stato? Ci siamo rimboccati le maniche, il passaggio dalla rete ospedaliera è stato essenziale.
La prego – ha aggiunto Marsilio rivolgendosi al ministro Schillaci – di considerare la rete ospedaliera dell’Abruzzo il modello sul quale modificare il DM Lorenzin. Questo è il laboratorio di politica sanitaria e di sanità territoriale che può diventare un modello per tutte le regioni che come l’Abruzzo hanno queste stesse caratteristiche: bassa densità demografica, montuosità, difficoltà di accesso e di collegamenti. Non possono essere trattati alla stregua delle regioni che invece hanno forti concentrazioni metropolitane, estese pianure, collegamenti efficienti e alta velocità.
Abbiamo fatto il lavoro che il direttore Ferdinando Romano ha ben illustrato anche nei numeri e i numeri non mentono. Con i numeri non si discute, i fatti sono fatti. Abbiamo voluto il ministro qui oggi per testimoniare il lavoro che abbiamo fatto e quello che lasceremo in eredità”.