I sindacati: «La sicurezza sul lavoro è un tema abbandonato dalle istituzioni. Chiediamo al Governo dei passi concreti»
TERAMO – Al via lo sciopero nazionale indetto dai sindacati dopo la tragedia del crollo del cantiere di Firenze, con due ore alla fine di ogni turno di lavoro. A Teramo questa mattina si è tenuto un presidio davanti alla prefettura per dire basta alle morti e agli infortuni sul lavoro. Dati preoccupanti quelli divulgati dai sindacati che segnalano 1000 morti a livello nazionale e ben 36 solo in Abruzzo nel 2023. Oltre mezzo milione invece gli infortuni.
«C’è disattenzione da parte delle istituzioni», hanno dichiarato Michele Lombardo segretario regionale UIL Abruzzo e Carmine Ranieri segretario regionale CGIL Abruzzo, «ora servono passi concreti: il rifocillamento degli organici degli ispettorati sul lavoro, l’introduzione della patente a punti, il riconoscimento delle imprese virtuose, l’indirizzo degli incentivi nazionali verso il tema della sicurezza, da parte delle aziende l’investimento della formazione, la cessazione degli appalti a cascata che vedono la concomitanze di 30 o 40 ditte per un unico cantiere, come è accaduto per quello di Firenze, il rispetto del contratto collettivo», hanno dichiarato i sindacati.
Lo sciopero si è tenuto a seguito dell’ennesima tragedia, che ha portato l’attenzione non solo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ma anche sulla filiera degli appalti e subappalti. Nel cantiere del supermercato di Firenze erano infatti coinvolte ben 30 imprese. «Una strage che continua ad aggiornare il lungo ed inesorabile elenco di lavoratrici e di lavoratori che muoiono sul luogo di lavoro. Un elenco che non dà cenno di arrestarsi, purtroppo, e che si aggiorna nell’indifferenza di molti, troppi. È inaccettabile morire ancora sul lavoro ed ancora più intollerabile se pensiamo che c’è ancora chi crede questa strage sia frutto della fatalità», hanno detto i sindacati.