Per l’istituto di ricerca i dati regionali sono peggiori rispetto a quelli nazionali. Tra le province, quella con il maggior numero di infortuni è Chieti, seguita da Teramo
PESCARA – Sedicimila denunce di infortuni sul lavoro, poco più del 2% delle 703mila registrate a livello nazionale, con una crescita, rispetto al 2021, di 4.200 casi, pari al 37%. Un incremento di gran lunga superiore rispetto al +25% nazionale. In Abruzzo si contano 33 denunce ogni 1000 lavoratori, tre in più delle 30 italiane, e nove in più rispetto all’anno precedente. È la fotografia scattata dal Cresa (Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia) che, prendendo spunto dai recenti fatti di cronaca, ha analizzato gli ultimi dati Inail e parla di numeri “peggiori di quelli nazionali”. Le denunce di infortuni sul lavoro con esito mortale presentate in Abruzzo nel 2022 sono 25, pari al 2% del totale nazionale, 29 in meno rispetto alle 46 registrate nel 2021. Il 76% degli infortuni mortali è stato denunciato nel settore Industria e servizi. Forte, emerge dall’analisi, l’aumento degli infortuni durante il lavoro, in Abruzzo +41%, mentre la percentuale in Italia è +27%. All’incremento delle denunce per eventi in occasione di lavoro contribuiscono a livello nazionale in misura pressoché uguale in valore assoluto gli infortuni da Covid19 e quelli tradizionali, cioè al netto dei casi da contagio. Su 1.000 lavoratori le denunce per infortuni in occasione di lavoro in Abruzzo sono 30 (di cui 8 per Covid), 26 a livello nazionale (5 per Covid), quelle per infortuni in itinere ammontano in regione a 3, meno delle 4 medie del Paese. Rispetto all’anno precedente, aumentano su tutti e due i livelli territoriali le sole denunce in occasione di lavoro. Le denunce di infortunio in occasione di lavoro sono in crescita in tutte le principali sezioni Ateco: gli aumenti regionali sono inferiori a quelli medi nazionali nel manifatturiero e nel commercio e superiori nelle costruzioni e soprattutto nei servizi non commerciali. Sono le costruzioni, con 29 infortuni per 1.000 lavoratori dello stesso settore (Italia 23) a registrare la maggior incidenza di denunce, seguite dai servizi, 28 (Italia 17), dal manifatturiero, 15 (Italia 17) e dal commercio, 11 (Italia 12). Tra le province quella con il maggior numero di infortuni sul lavoro è Chieti (4.955 che corrisponde al 31% del totale regionale), seguita da Teramo (4.569, 29%), Pescara (3.314, 21%) e L’Aquila (2.976, 19%) A Teramo e Chieti sono 37 le denunce ogni 1.000 occupati, 9 in più di Pescara e L’Aquila. L’analisi di genere evidenzia che l’aumento delle denunce è connesso principalmente alla componente femminile, che è coinvolta in Abruzzo nel 45% e in Italia nel 41% degli infortuni, e registra in regione un +63% (da 4,4 mila a 7,1 mila casi) e a livello medio nazionale un +40%.