All’ospedale del capoluogo adriatico fa tappa la campagna nazionale “Un Paese due cure: viaggio nella sanità del mezzogiorno”, organizzata da Alleanza Verdi-Sinistra
PESCARA – Ha fatto tappa all’ospedale civile di Pescara la campagna nazionale “Un Paese due cure: viaggio nella sanità del mezzogiorno”, organizzata da Alleanza Verdi-Sinistra. Questa mattina a visitare i reparti e gli ambulatori del Santo Spirito sono stati il senatore Giuseppe De Cristofaro e i candidati di Alleanza Verdi- Sinistra, Daniela Santroni e Ivano Martelli. La visita ha interessato principalmente il Pronto Soccorso del nosocomio pescarese e si è aperta con l’incontro con il direttore sanitario Rossano Di Luzio e il direttore del pronto soccorso Tiziana Ferrara, a capo dell’Unità Operativa Complessa Medicina e Chirurgia d’Urgenza. “Abbiamo scelto di fare questa visita, perché pensiamo che la sanità pubblica sia la più grande infrastruttura democratica di questo Paese, ma constatiamo una fase di enorme sofferenza caratterizzata da una grande disparità di fruizione e da un importante divario territoriale – ha detto De Cristofaro – Visitando il Pronto soccorso di Pescara abbiamo incontrato diversi pazienti che, al di là del lavoro straordinario dei medici e degli infermieri, sono costretti a restare anche diversi giorni in corsia, senza poter andare nei reparti. Davvero una situazione di grande difficoltà che rischia di essere aggravata dallo scellerato progetto dell’autonomia differenziata: che è un vero e proprio tradimento delle regioni del sud, perché rischia di accentuare drammaticamente i divari territoriali e far crescere la diseguaglianza”. PerDaniela Santroni e Ivano Martelli “le liste di attesa sono fra le piaghe maggiori che affliggono l’attuale organizzazione della sanità a livello regionale e Pescara non fa eccezione. I tempi delle liste d’attesa non si possano sanare ricorrendo a mezzi mobili ambulanti appaltati al privato, né costringendo i pazienti a rivolgersi a strutture non pubbliche, per evitare attese e lungaggini che alimentano numeri e costi della mobilità passiva. Il Pronto soccorso di Pescara ha giornalmente oltre 40 pazienti che stazionano in attesa di un ricovero, che può arrivare anche ben oltre una settimana di media, in un reparto con oltre 90.000 accessi l’anno e in media 200 pazienti al giorno. Una situazione che snatura l’efficacia e l’efficienza del servizio, mortificando il lavoro di medici e infermieri. I fondi ci sono. Dobbiamo investire sulla sanità pubblica, come fanno anche altri Paesi, perché è il solo modo per dare risposte al bisogno di cure della comunità. Il Pnrr può essere l’occasione giusta, in Abruzzo arriveranno 213 milioni di euro, speriamo non sia l’ennesima un’occasione mancata”.