Stamattina i dipendenti di Ambiente hanno sfilato in un corteo con le bandiere delle sigle sindacali di appartenenza per chiedere al sindaco di Pescara una posizione sulla privatizzazione dell’azienda
PESCARA – Dopo lo sciopero, si è svolta questa mattina una manifestazione promossa dai lavoratori di Ambiente SpA, partita da Piazza Unione, dove ha sede il palazzo della Regione Abruzzo, e arrivata davanti al Municipio di Pescara. A guidare la protesta, i delegati sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fiadel che hanno lamentato la mancanza di trasparenza e coinvolgimento da parte dell’amministrazione comunale sull’ipotesi di una gestione mista con l’ingresso dei privati nella società che si occupa dei rifiuti.
Carmine D’Alonzo, Fiadel, ha contestato una scelta che metterebbe in discussione un’azienda ritenuta efficiente e apprezzata: «Non comprendiamo perché si voglia cambiare un modello che funziona, senza che siano stati coinvolti i lavoratori», ha sottolineato. Nonostante diversi incontri istituzionali avvenuti negli ultimi mesi, i lavoratori denunciano di non essere mai stati realmente ascoltati e annunciano che la mobilitazione proseguirà finché non ci sarà chiarezza sul futuro della società. «Ci dispiace per i disagi che in queste ore stanno vivendo i cittadini – ha affermato Massimo Di Giovanni della Cgil riferendosi al mancato ritiro dei rifiuti nella giornata di oggi –, ma il diritto di sciopero è costituzionalmente previsto e quindi è importante che i lavoratori aderiscano perché crediamo che non può essere la politica a decidere la forma di gestione di una partecipata pubblica, gli amministratori passano, i lavoratori restano e loro vogliono che il bene pubblico venga preservato».
La protesta si porta dunque direttamente sotto le sedi della politica, per chiedere in particolare al sindaco Masci una presa di posizione chiara e scritta a favore del mantenimento della gestione pubblica, così da mettere l’Agir, l’autorità regionale competente, nelle condizioni di mantenere l’assetto attuale. Dal canto suo il sindaco di Pescara ha ricordato ai delegati, incontrandoli privatamente: «ho preso una posizione chiara, distinguendomi da molti altri sindaci abruzzesi, e mi sono espresso a favore di una società pubblica. L’ho fatto in Consiglio comunale e l’ho fatto all’interno dell’Agir». Masci ha anche sollevato la questione dei “parametri legislativi” previsti dalla normativa nazionale che bisogna rispettare affinché «Ambiente rientri nei criteri per rimanere pubblica, puntando su economicità, efficienza, rilevanza sociale degli interventi e dotazioni infrastrutturali e su questo stiamo lavorando».