Maltempo: la grandine distrugge i campi di cipolle nel Fucino, Coldiretti L’Aquila chiede stato di calamità

23 Aprile 2025
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Chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale per la violenta grandinata che oggi ha distrutto i campi di cipolle e messo a rischio il raccolto di carote. L’associazione ha sottolineando la crescente frequenza di eventi climatici estremi e l’impatto devastante sull’agricoltura. Il presidente Alfonso Raffaele rilancia sulla necessità di assicurazioni agricole e investimenti in infrastrutture idriche per affrontare le sfide dei cambiamenti climatici

L’AQUILA – Una violenta grandinata ha colpito nel primo pomeriggio di oggi la piana del Fucino, causando danni ingenti alle colture orticole. A subire le conseguenze più gravi sono stati i campi coltivati a cipolle, che risultano letteralmente distrutti, mentre si teme per il futuro del raccolto di carote, ancora in fase di crescita.

Le zone interessate, in particolare i comuni di San Benedetto dei Marsi, Cerchio e Pescina, in provincia dell’Aquila, sono tra le più produttive dell’Abruzzo, e la Coldiretti L’Aquila ha immediatamente chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale. La situazione è stata al centro di un incontro con i soci marsicani, durante il quale è emersa con forza la preoccupazione per un comparto, quello orticolo, che rappresenta un pilastro dell’economia locale.

Coldiretti L’Aquila ha evidenziato come “anche nella provincia aquilana il moltiplicarsi di eventi estremi sta determinando, con il passare del tempo, una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal caldo al maltempo con effetti devastanti sui raccolti”.

 “L’agricoltura – sostiene il presidente di Coldiretti L’Aquila, Alfonso Raffaele – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. E’ necessario – aggiunge – fare una profonda riflessione sull’importanza dell’assicurazione della produzione agricola, che potrebbe comunque contenere i danni del maltempo. Servono inoltre investimenti per manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque con un sistema diffuso di piccoli invasi che possano raccogliere l’acqua in eccesso per poi distribuirla nel momento del bisogno, accumulare l’acqua quando è in eccesso e saperla contingentare per i momenti di siccità. Chiediamo lo stato di calamità per i comuni colpiti ricordando che l’orticoltura marsicana è un punto di riferimento per tutta l’economia regionale”.

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