Morte Papa Francesco: il ricordo commosso del cardinale Giuseppe Petrocchi ora nel Conclave per eleggere il nuovo Pontefice

22 Aprile 2025
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Il cardinale Giuseppe Petrocchi, già arcivescovo dell’Aquila e creato cardinale da Papa Francesco, parteciperà al Conclave per eleggere il nuovo Pontefice. In un ricordo commosso, lo definisce “un uomo che ha amato fino alla fine”. Petrocchi ne sottolinea lo stile paterno e il coraggio evangelico. Il porporato aquilano sarà tra i pochi italiani con diritto di voto. Presente anche Enrico Feroci, 84 anni, non elettore ma partecipe delle congregazioni

L’AQUILA – “Avendo amato i suoi, li amò fino alla fine”. È una frase del Vangelo, ma anche – per il cardinale Giuseppe Petrocchi – la sintesi più autentica della vita e del pontificato di Papa Francesco. Il porporato, già arcivescovo dell’Aquila, è arrivato a Roma per prendere parte agli adempimenti del Collegio cardinalizio in vista del Conclave. Avendo 76 anni, sarà tra i pochi italiani con diritto di voto per l’elezione del nuovo Papa.

Petrocchi conosceva bene Jorge Mario Bergoglio. Era stato proprio lui a volerlo cardinale nel 2018, riconoscendogli – ben prima che arrivasse la berretta – uno stile mite, attento, pastore tra la gente. Oggi, nel giorno in cui la Chiesa intera piange il Papa “venuto dalla fine del mondo”, Petrocchi sceglie di ricordarlo con parole semplici e dense di emozione.

“Nell’apprendere della morte del Pontefice – ha detto al Tgr Marche – mi è venuta in mente la frase del Vangelo, riferita a Gesù, che secondo me raccoglie tutta l’esistenza di Papa Francesco, e in particolare questi ultimi giorni: ‘Avendo amato i suoi (che erano nel mondo), li amò sino alla fine.’”

E ancora:

“Li ha amati fino alla fine – ha aggiunto – perché non si è risparmiato.”

Non solo un ricordo commosso, dunque, ma un tributo a chi ha scelto di guidare la Chiesa con uno stile rivoluzionario nella forma, profondamente evangelico nella sostanza. Petrocchi parla con affetto, ricordandone i tratti caratteriali più commoventi:

“Lo stile paterno e cordiale con cui mi ha accolto sin dall’inizio… La sua prima preoccupazione, non solo con me ma con tutti quelli che incontrava, era mettere a proprio agio l’interlocutore. Aveva poi, tra l’altro, una memoria straordinaria: anche a distanza di tempo, rievocava frasi o tematiche che avevamo affrontato.”

Parole che restituiscono l’immagine di un Papa vicino, ma anche di un uomo lucido, profondamente presente. Per Petrocchi, la morte di Francesco non è solo la fine di un’epoca, ma una responsabilità:

“Papa Francesco rappresenta un’apertura che la Provvidenza ha offerto su prospettive straordinarie che siamo chiamati a custodire e a prolungare.”

E mentre i cardinali si preparano a scrivere la prossima pagina della storia della Chiesa, il porporato aquilano si avvicina a questo Conclave con la memoria viva di un uomo che non ha avuto paura di cambiare, amare e – letteralmente – consumarsi nel servizio.

Assieme a lui, a Roma anche Enrico Feroci, altro porporato legato all’Abruzzo, originario di Pizzoli. A 84 anni, Feroci non voterà ma sarà presente alle congregazioni. Anche questo è un segno: l’Abruzzo, piccolo e apparentemente lontano, continua a stare nel cuore della Chiesa.

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