Una coltellata al collo e il colpo alla nuca: la cruda realtà emersa dall’autopsia su Martino Caldarelli

20 Aprile 2025
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Si è concluso ieri pomeriggio l’esame autoptico sul corpo del 48enne di Isola scomparso lo scorso venerdì e ritrovato senza vita, ucciso dalla coppia che lo aveva adescato

TERAMO – Si è conclusa nel pomeriggio di ieri l’autopsia sul corpo di Martino Caldarelli, il 48enne originario di Isola del Gran Sasso, ucciso lo scorso venerdì 11 aprile dopo essere scomparso dall’abitazione in cui viveva con la madre. Entro 90 giorni il medico legale che ha eseguito l’esame autoptico, Donatella Fedeli, depositerà la relazione completa. Dai primi riscontri risulta che le coltellate inferte siano state circa dieci. La più importante è stata quella al collo, inferta sotto l’orecchio destro, che ha causato la lesione delle vene giugulari. Probabilmente un tentativo di sgozzamento. Altre rilevanti sono state anche quelle all’addome e alle braccia. A risultare letale, tuttavia, è stato il colpo alla nuca con il corpo contundente, presumibilmente una pala, che ha provocato la frattura della scatola cranica.

Nel frattempo, le indagini proseguono dopo la confessione di Andrea Cardelli, il 41enne coinvolto nell’adescamento e nell’uccisione insieme alla compagna Alessia Di Pancrazio. I due sono accusati di omicidio volontario in concorso e occultamento di cadavere. Il loro rintraccio è stato possibile grazie all’attività congiunta del Comando Provinciale dei Carabinieri, del Nucleo Investigativo, della Scientifica e al coordinamento della Procura della Repubblica.

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