Sicurezza a Pescara, il prefetto Ferdani: «Reati in calo, ma attenzione alta su giovani e violenza di genere»

17 Aprile 2025
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Tra i reati in calo, conferma il prefetto di Pescara Flavio Ferdani i furti ridotti del 23,34% e i maltrattamenti in famiglia diminuiti del 53,06%. Attenzione alta sui giovani, spesso coinvolti in aggressioni, e sulla violenza di genere che resta un tema centrale

PESCARA – Il primo trimestre del 2025 si chiude con un bilancio positivo per la sicurezza a Pescara, come hanno annunciato stamattina in una conferenza stampa il prefetto di Pescara Flavio Ferdani, il questore Carlo Solimene, il sindaco Carlo Masci, il colonnello Stefano Ranalletta, Comandante provinciale dei Carabinieri e il colonnello Giuseppe Lopez, Comandante provinciale della Guardia di Finanza. Nella conferenza, convocata per illustrare i risultati ottenuti dalle forze dell’ordine, il prefetto ha dato lettura di numeri che confermano un’intensa attività sul territorio: sono state controllate oltre 70 mila persone e più di 19 mila veicoli, con un totale di 200 arresti e 547 denunce.

Ferdani ha sottolineato con soddisfazione l’efficacia del lavoro svolto, parlando di «un’ottima risposta da parte delle forze dell’ordine, proprio in termini di dati numerici». Particolarmente rilevante il contrasto al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, che ha portato al sequestro di oltre 38 chili di droga, in linea con i risultati registrati nello stesso periodo del 2024. A destare maggiore attenzione sono però i cosiddetti reati predatori, che hanno un impatto diretto sulla percezione di sicurezza da parte della popolazione. Secondo quanto riferito da Ferdani, dall’analisi condotta emerge un netto calo: i furti, nel complesso, si sono ridotti del 23,34%, con cali significativi anche nelle abitazioni (-11,57%), sulle auto (-37,24%) e negli esercizi commerciali (oltre il -48%). Particolarmente incoraggiante il dato relativo ai maltrattamenti in famiglia, diminuiti del 53,06%. «Sono dati statistici che fanno ben sperare», ha commentato il prefetto, ringraziando il questore e i comandanti provinciali per il «lavoro straordinario».

Tuttavia, Ferdani ha precisato che questi risultati non devono essere interpretati come un punto di arrivo, ma come uno stimolo a migliorare ulteriormente, soprattutto per rafforzare anche la percezione di sicurezza tra i cittadini. Tra i fenomeni più preoccupanti, ha segnalato l’abbassamento dell’età di chi commette atti di violenza: «Abbiamo assistito a episodi di violenza da parte del mondo giovanile», ha affermato, ricordando come in diversi casi alcuni giovani siano stati fermati perché trovati in possesso di armi o coinvolti in aggressioni. A questo proposito, Ferdani ha citato un’attività condotta dalla Questura che ha portato all’arresto di alcuni ragazzi coinvolti in minacce ed estorsioni ai danni di coetanei. «Vorrei così rappresentare – ha aggiunto il prefetto – che accanto all’attività repressiva del mondo giovanile che evidentemente va fatta quando c’è una violazione di norme, di legge, ho avviato nel mondo delle scuole un’attività di confronto e di ascolto dei giovani e quindi su questo aspetto vorrei ricordare l’attività che porterà poi a giugno al progetto sulla Costituzione e al progetto sull’educazione digitale. Quindi un uso responsabile basato sul rispetto delle persone che vogliamo fare collaborando con il mondo giovanile», ha spiegato, annunciando che i due progetti in corso si concluderanno a maggio. L’obiettivo è promuovere tra i ragazzi un uso responsabile delle tecnologie, basato sul rispetto delle persone, e creare «un’alleanza con il mondo giovanile», perché, ha detto ancora, «se il mondo giovanile è coinvolto, dà delle buone risposte».

Tra i reati che destano particolare preoccupazione, Ferdani ha ricordato quelli legati alla droga e, in particolare, le violenze nei confronti delle donne, definendo il tema «assolutamente centrale, sul quale non bisogna abbassare la guardia, ma anzi rinforzare l’attività di controllo e di verifica». Ha inoltre ribadito la necessità di mantenere alta l’attenzione su tutte le tipologie di reato, perché «viviamo in una società in costante evoluzione e l’attenzione non può essere distolta».

Il prefetto ha infine evidenziato l’importanza della comunicazione con i cittadini, spiegando che la diffusione di questi dati ha un duplice scopo: rendere visibile il lavoro quotidiano delle forze dell’ordine e fornire alla popolazione un quadro chiaro e concreto della situazione, affinché ognuno possa comprendere la reale condizione della sicurezza sul territorio «con l’impegno di tutti a migliorare». A tal proposito, Ferdani sostiene i progetti di controllo del vicinato, che permettono ai cittadini di entrare in dialogo con le forze dell’ordine. Attualmente la provincia di Pescara conta 26 Comuni aderenti al patto sui controlli del vicinato a cui stanno per aggiungersene altri fra cui Nocciano, Picciano, Tocco da Casauria e Bussi sul Tirino.

Tra le novità più rilevanti annunciate da Ferdani, l’arrivo di un nuovo Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri a Pescara, più precisamente in via Lago di Borgiano. Il progetto, finanziato con circa 10 milioni di euro, è già stato completato e comprenderà anche gli alloggi delle forze dell’ordine e le loro famiglie. A proposito di caserme completate e mai consegnate, saranno presto in uso le due costruite a Loreto Aprutino e a Manoppello, mentre un lavoro fondamentale, ricorda Ferdani, viene giornalmente dal presidio all’interno della stazione ferroviaria di Pescara. Infine, si torna a parlare anche dell’innalzamento della Questura a rango superiore, un obiettivo che, come ha spiegato lo stesso prefetto, è già stato rappresentato al Ministero dell’Interno e che «verrà valutato con attenzione a livello centrale».

Ultimo dato, quello relativo alle videosorveglianza sul territorio provinciale: si tratta di 1507 telecamere che sono attive e funzionanti, conferma il prefetto. Su questo punto si è inserito anche il sindaco Masci, che ha voluto ribadire come a Pescara, precisamente nella zona di via Orazio, le telecamere siano perfettamente in funzione come in tutti gli altri luoghi della città su cui sono presenti per controllare il territorio. «Ci tengo a chiarire che l’attività di prevenzione e repressione dei reati è affidata alle forze dell’ordine, che fanno un lavoro eccellente e il sindaco di una città non è lo sceriffo di Kansas city, anzi il sindaco (come i cittadini) ha le mani legate su certi aspetti, anzi li subisce, essendo di competenza di altri organi dello Stato», ha specificato Masci. Per concludere, il sindaco ha spiegato che per visionare le immagini delle telecamere di sorveglianza sia necessario un permesso che possono richiedere gli organi di Polizia giudiziaria solo avviando un’indagine, che nel caso specifico dell’aggressione in via Orazio non era necessaria per via del tempestivo arrivo degli agenti che hanno colto in flagranza di reato il presunto aggressore.

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