Pubblico l’avviso per gli alloggi Ater di via Giovanni XXIII: 10 destinati alle famiglie sgomberate per il sisma

17 Aprile 2025
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Si tratta di 32 alloggi: 10 sono destinati alle famiglie che hanno dovuto lasciare le proprie case a causa del sisma

TERAMO – È stato pubblicato sul sito dell’Ater Teramo il bando per l’assegnazione in locazione di 22 alloggi a canone concordato in via Giovanni XXIII n. 77. Gli appartamenti si trovano in una palazzina completamente riqualificata dopo essere stata sgomberata in seguito al sisma del 2016, grazie a un importante intervento di riparazione con miglioramento sismico.

L’edificio comprende in totale 32 alloggi. Dieci di questi sono stati riservati agli ex assegnatari sgomberati, che dopo anni potranno finalmente tornare nelle proprie case. Anche per questi appartamenti verrà ora applicato il canone concordato, eliminando così una disparità che si protraeva da tempo. I restanti 22 alloggi sono invece oggetto del bando pubblico aperto.

Il termine per la presentazione delle domande è fissato al 14 maggio 2025. Possono partecipare al bando i cittadini residenti o che lavorano a Teramo da almeno cinque anni, con cittadinanza italiana, europea o con permesso di soggiorno di lungo periodo. È richiesto un reddito familiare imponibile compreso tra i 10.000 e i 38.000 euro e l’assenza di proprietà immobiliari idonee all’abitazione in Abruzzo o di altri contratti di locazione agevolati.

I canoni mensili variano tra i 250 e i 400 euro, in base alla superficie e alla tipologia dell’alloggio, che va da 59 a 89 metri quadrati. Il bando completo è consultabile sul sito ufficiale dell’ATER Teramo, www.aterteramo.it. Per ulteriori informazioni, è possibile scrivere all’indirizzo PEC protocollo@pec.aterteramo.it o recarsi direttamente presso la sede dell’ATER negli orari di apertura al pubblico.

“Con questo bando – dichiara il presidente Alfredo Grotta – diamo un segnale alle tante famiglie che faticano a sostenere gli attuali costi del mercato immobiliare, ma che non rientrano nei requisiti per accedere ai canoni sociali. È un passo in avanti verso una città più inclusiva, attenta anche a chi vive una condizione abitativa fragile, pur non essendo in condizioni di estrema marginalità. Ma è anche un primo segnale importante della ricostruzione post sisma del patrimonio ATER, che vogliamo restituire alla collettività più sicuro, più giusto e più accessibile.”

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