Istat, è Montelapiano il comune più piccolo d’Abruzzo con appena 69 abitanti. A Turrivalignani +96,6% di stranieri

15 Aprile 2025
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L’analisi demografica dei comuni abruzzesi nel 2023 rivela un quadro variegato: Pescara domina come unico centro con oltre 100mila abitanti, mentre la maggior parte dei comuni sono di piccole dimensioni e in calo demografico. I centri tra 10mila e 20mila abitanti spiccano per una popolazione più giovane e dinamiche naturali più vivaci

PESCARA – La geografia demografica dell’Abruzzo si delinea attraverso un’analisi dettagliata della distribuzione della popolazione nei suoi 305 comuni. L’ultimo censimento del 2023 svela un tessuto comunale in cui la frammentazione è la norma: ben il 41,3% dei comuni abruzzesi ospita una popolazione compresa tra 1.001 e 5.000 abitanti, concentrando al suo interno il 21,8% della popolazione regionale.

Un’isola demografica a sé stante è rappresentata da Pescara, l’unico comune a superare la soglia dei 100.000 residenti (118.461 unità), dove vive circa un decimo (9,3%) della popolazione abruzzese. La sua dimensione demografica è più del doppio rispetto a quella di Teramo (51.630 abitanti) e Chieti (48.532 abitanti). Tra i comuni non capoluogo, spiccano per numero di residenti Montesilvano (PE, 53.493), Vasto (CH, 40.874) e Avezzano (AQ, 40.842).

Un dato significativo emerso dal confronto tra il 2022 e il 2023 è il calo demografico generalizzato nella maggior parte delle classi di ampiezza comunale. Fanno eccezione solamente i comuni con popolazione tra 10.001 e 20.000 e quelli tra 50.001 e 100.000 abitanti. Interessante notare come la diminuzione percentuale della popolazione sia inversamente proporzionale alla dimensione demografica, con la notevole eccezione dei comuni più grandi, che pur mostrando una leggera flessione, resistono meglio alla tendenza generale.

Il comune più piccolo d’Abruzzo è Montelapiano (CH), con appena 69 anime. Un’altra dinamica interessante si registra a Montebello sul Sangro (CH), che ha visto il maggior incremento di popolazione (+7,4%) nel 2023, un aumento dovuto interamente al saldo migratorio estero. Sul versante opposto, Castel del Monte (AQ) ha subito la perdita di popolazione più significativa (-8,0%).

L’analisi per fasce demografiche rivela anche marcate differenze nel processo di invecchiamento. I comuni più piccoli presentano un’età media elevata (51,9 anni) e un indice di vecchiaia molto alto (395,2), indicando una popolazione significativamente anziana. Al contrario, i comuni con popolazione tra 10.001 e 20.000 abitanti mostrano una struttura per età più giovane, con un’età media di 45,6 anni e un indice di vecchiaia di 173,2. I valori estremi dell’età media si riscontrano a Santa Maria Imbaro (CH) (43,0 anni) e a San Benedetto in Perillis (AQ) (64,7 anni).

La vivacità demografica dei comuni di medie dimensioni (10.001-20.000 abitanti) è confermata anche dai dati sulla dinamica naturale: questi centri registrano il tasso di natalità più elevato (6,7 per mille), il tasso di mortalità più basso (10,6 per mille) e valori relativi alle migrazioni superiori alla media regionale. Nei piccolissimi comuni, invece, l’elevato invecchiamento si traduce nel tasso di natalità più basso (4,5 nati per mille) e nel tasso di mortalità più alto (18,3 per mille).

Infine, l’analisi della presenza straniera evidenzia una maggiore concentrazione nei comuni con una popolazione compresa tra 10.001 e 20.000 (7,7%) e in quelli tra 50.001 e 100.000 (8,0%). Nei comuni più piccoli (fino a 1.000 abitanti), il tasso migratorio estero è significativamente più alto della media regionale. Curiosamente, la minore incidenza di stranieri (5,7%) si registra a Pescara, l’unico comune con oltre 100.000 abitanti. Rispetto al 2022, Turrivalignani (PE) ha visto il maggior incremento di stranieri (+96,6%), mentre Castelli (TE) ha registrato il decremento più elevato (-28,3%).

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