Tar boccia ancora nomina capo Polizia Locale, Pd: “Intervenga Corte dei Conti e si dimetta assessore Cucchiarella”

14 Aprile 2025
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Il Partito democratico torna all’attacco dell’amministrazione comunale dell’Aquila per la mancata nomina del Comandante della Polizia Locale in conformità con quanto stabilito della legge regionale 42 del 2013. Dopo l’ennesima bocciatura del Tar, i consiglieri dem denunciano le reiterate illegittimità nelle procedure di nomina di dirigenti esterni al corpo e il conseguente danno erariale a carico dei cittadini. Pertanto chiedono un approfondimento della Corte dei Conti e le dimissioni dell’assessore al Traffico, la leghista Laura Cucchiarella

L’AQUILA – Nuovo affondo del Partito democratico contro l’amministrazione comunale dell’Aquila in merito alla mancata nomina, secondo le procedure di legge, del Comandante della Polizia Locale. Dopo l’ultima sentenza del Tar che ha nuovamente dato torto al Comune, i consiglieri dem tornano a incalzare il sindaco Pierluigi Biondi, denunciando scelte ritenute illegittime e spese legali che – sostengono – continuano a gravare sui cittadini.

In una nota dai toni duri, il Pd chiede l’intervento della Corte dei Conti e le dimissioni dell’assessora leghista con delega alla Polizia Locale, Laura Cucchiarella.

“Abbiamo atteso un paio di giorni – esordiscono i consiglieri dem – sperando che, almeno stavolta, il sindaco dell’Aquila si assumesse la responsabilità dell’ennesimo fallimento amministrativo e chiedesse scusa alle cittadine e ai cittadini che continuano a pagare, con le loro tasse, gli errori di una amministrazione incapace di governare la città. E invece, silenzio assoluto”.

Secondo quanto ricostruito, da quasi otto anni il Comune non nomina un Comandante della Polizia Locale nel rispetto delle procedure previste dalla regionale 42 del 2013, preferendo affidare l’incarico a dirigenti esterni al corpo di Polizia.

“Biondi dovrebbe vergognarsi – osservano i dem – per lo schiaffo ricevuto dal Tar che, per l’ennesima volta, ha bocciato l’operato del Comune dell’Aquila che, da quasi otto anni, per precisa volontà politica del sindaco e della sua Giunta, si rifiuta di nominare secondo le procedure di legge il Comandante della Polizia Locale. Un passo indietro”.

Nel dettaglio, l’incarico sarebbe stato conferito prima al dirigente dei servizi finanziari, Tiziano Amorosi, e poi a Domenico De Nardis, dirigente dell’Avvocatura, nonostante la normativa preveda espressamente che il ruolo spetti a personale inquadrato nei ruoli della Polizia Locale.

“Nel 2023, il Tar – accogliendo un ricorso – ha chiarito però che, come previsto dalla legge regionale 42 del 2013, il Comune avrebbe dovuto nominare un vero Comandante, funzione che può essere attribuita soltanto a personale inquadrato nei ruoli della Polizia Locale. Insomma, De Nardis doveva lasciare l’incarico. Biondi ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato che, come ovvio, ha confermato la sentenza del Tar”.

Malgrado le sentenze contrarie, il sindaco avrebbe insistito con le stesse modalità, riaffidando l’incarico ad Amorosi, portando a un ulteriore ricorso e a una nuova bocciatura da parte del Tar.

“E che cosa ha fatto il sindaco dell’Aquila? Convinto, oramai, di essere al di sopra delle leggi – denunciano i consiglieri del Pd – ha nominato, di nuovo, un dirigente; indovinate chi? Il fedelissimo Tiziano Amorosi; illegittimamente, per la seconda volta. Altro ricorso, e altra pronuncia del Tar che ha bastonato il Comune dell’Aquila. Che è successo, a quel punto? Biondi ha fatto ricorso, per la seconda volta, al Consiglio di Stato che è stato costretto a ribadirgli l’illegittimità delle sue scelte. Ovviamente, il Comune è stato condannato a pagare le spese legali: non ha pagato Biondi, però, ma le cittadine e i cittadini dell’Aquila”.

Dopo questa seconda sconfitta legale, l’amministrazione avrebbe quindi sottoscritto una convenzione con il Comune di Ascoli Piceno per ottenere “a scavalco” il supporto del Comandante della Polizia Locale ascolano, Patrizia Celani.

“Mica è finita qui – si legge ancora nella nota –: messo alle strette, il sindaco dell’Aquila ha preferito stipulare un’apposita convenzione con il Comune di Ascoli Piceno, guidato da un primo cittadino amico – ed esponente di Fratelli d’Italia – per avere a scavalco a capo dei Vigili Patrizia Celani, comandante della Polizia Locale di Ascoli, presente all’Aquila una volta a settimana. In una realtà complessa come la nostra, con le criticità quotidiane che si riscontrano, a capo della Polizia Locale abbiamo avuto, una volta a settimana, il comandante dei Vigili di Ascoli”.

Anche questa scelta, però, è stata dichiarata illegittima dal Tar. Il Pd evidenzia, pertanto, la totale indifferenza mostrata verso le osservazioni delle opposizioni e della Commissione Garanzia e controllo, presieduta da Stefano Palumbo, che ha più volte segnalato la questione e ha trasmesso una relazione alla Corte dei Conti.

“Per questo, Palumbo ha inoltrato una puntuale relazione alla Corte dei Conti: è evidente, infatti, come sia maturato un pesante danno erariale per la cattiva condotta amministrativa della giunta Biondi; nelle prossime ore, la relazione verrà arricchita da questo ulteriore capitolo di una vicenda che ha assunto, oramai, tratti grotteschi”.

“Ci aspettiamo che la Corte dei Conti, che fino ad oggi non ha risposto alle sollecitazioni del presidente della Commissione Garanzia e controllo, voglia approfondire”.

Il Partito Democratico chiede infine le dimissioni dell’assessora Cucchiarella e solleva interrogativi anche sul Comune di Ascoli Piceno.

“E ci aspettiamo che l’assessora comunale della Lega Laura Cucchiarella, che ha la delega alla Polizia Locale, si dimetta immediatamente, considerato che, fino ad oggi, non ha fatto altro che avallare e difendere queste scelte”.

“Vogliamo dare un consiglio al sindaco: eviti di ricorrere di nuovo al Consiglio di Stato anche perché il rapporto tra Patrizia Celani e il Comune di Ascoli Piceno, a guida Fratelli d’Italia, presenta aspetti che andrebbero chiariti. Celani è stata nominata per tre anni, in via diretta e fiduciaria dal sindaco amico di Biondi, con la procedura prevista dall’art. 110 comma 1 del d.lgs 267/2000 e non attraverso un concorso pubblico, per tre anni e – veniva chiarito nel provvedimento di nomina – con incarico non prorogabile”.

“Ed invece, alla scadenza dei tre anni l’incarico è stato prorogato nelle more della futura istruzione del concorso; una procedura che appare illegittima, evidentemente i Fratelli d’Italia pensano di governare ovunque tentando di aggirare le norme, non solo all’Aquila”.

Infine, i dem chiudono la nota con una domanda allusiva rivolta direttamente al sindaco:

“C’è una domanda, intanto, a cui vorremmo davvero avere risposta: come mai Biondi ha così timore di nominare un capo dei Vigili attingendo dal personale inquadrato nei ruoli della Polizia Locale? A cosa è dovuta questa ferma volontà di controllo su una funzione così delicata? Sarebbe interessante avere una risposta chiara”.

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