Censimento Istat, Abruzzo in cifre: calo demografico, denatalità record e invecchiamento progressivo

14 Aprile 2025
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FOTO ©MasMEDIA

Il Censimento Istat 2023 evidenzia un Abruzzo in lieve flessione demografica (-0,2%), segnato da un nuovo minimo storico di nascite e un’età media in crescita. Se Chieti e Pescara concentrano oltre metà della popolazione, Teramo si distingue per una controtendenza positiva. Aumenta la presenza straniera, con L’Aquila e Teramo poli d’attrazione

ROMA – La fotografia demografica dell’Abruzzo scattata dal Censimento permanente Istat al 31 dicembre 2023 restituisce un quadro complesso, caratterizzato da un calo della popolazione residente a 1.269.571 unità, con una diminuzione di 3.056 individui (-0,2%) rispetto all’anno precedente. Oltre la metà degli abruzzesi (53,8%) risiede nelle province di Chieti e Pescara.

Il decremento demografico regionale è la risultante di un saldo naturale negativo, con un nuovo record di denatalità (7.578 nati, -445 rispetto al 2022), un saldo migratorio interno negativo e un aggiustamento statistico negativo, solo parzialmente compensati da un saldo migratorio estero positivo.

Se a livello regionale si registra un calo, l’analisi provinciale rivela dinamiche differenti. Chieti (-1.421 residenti, -0,4%) e, a seguire, L’Aquila (-974) e Pescara (-864) sono le province con le perdite più significative. In controtendenza, Teramo si distingue come l’unica provincia in crescita, con un aumento di 203 residenti (+0,1%).

L’Abruzzo, in linea con il trend nazionale, ha toccato un nuovo minimo storico di nascite. Il tasso di natalità è sceso al 6,0 per mille (dal 6,3‰ del 2022), inferiore alla media italiana. Contestualmente, si è registrata una diminuzione della mortalità (-951 decessi), con un tasso sceso al 12,5 per mille.

L’età media in Abruzzo continua a salire, attestandosi a 47,4 anni (dai 47,2 del 2022), superando la media nazionale. Le province di Pescara (47,0 anni) e Teramo (47,1 anni) si confermano le più giovani, mentre L’Aquila (47,9 anni) e Chieti (47,7 anni) quelle più anziane. Le donne rappresentano il 51% della popolazione, con un divario maggiore nelle fasce d’età più avanzate.

Un dato in controtendenza è l’aumento della popolazione straniera residente, che raggiunge le 85.828 unità (+2.924 rispetto al 2022), pari al 6,8% della popolazione regionale. I principali Paesi di provenienza sono Romania, Albania e Marocco. L’Aquila e Teramo si confermano le province con la maggiore incidenza di stranieri.

Meno di un quarto della popolazione abruzzese (23,1%) vive nei quattro comuni con oltre 50.000 abitanti: Pescara, L’Aquila, Montesilvano e Teramo. Pescara si conferma il comune più popoloso con 118.461 residenti.

Il Censimento 2023 delinea un Abruzzo che, pur mantenendo una sua specificità demografica, non è immune dalle tendenze nazionali di calo delle nascite e invecchiamento della popolazione, con dinamiche territoriali che richiedono un’attenta analisi per future strategie di sviluppo regionale.

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